lunedì 30 settembre 2013

Il teorema Tinelli: come creare una psicosetta – 8

L'utilità di una Organizzazione di Utilità Sociale - 2ª parte

Continuando dal capitolo precedente, in merito all'ottusa aggressività di chi non voleva sentire ragione, va infine ricordato il fatto che tra i sostenitori della Tinelli c'era chi, sul forum del CeSAP, scadeva nella pratica disonesta del morphing. Per di più con il benestare della Presidente ("Nazionale") del CeSAP, che nel frattempo parlava "di onestà, di correttezza".

Si veda per esempio il thread "Teorie e Tecniche di Arkeon", dove la sgradevole ex "maestra" di Arkeon E. F. firmava i suoi interventi addirittura con 3 diversi nick: "Emanuela", "Tritri" e "Tiresia" [vedi nota 11]. Con uno scriveva un post e con gli altri due si elogiava e applaudiva:
  1. come "Tiresia" spiega (distorcendolo) un aspetto della dottrina Arkeon;
  2. come "Emanuela" si loda: "Bella descrizione!";
  3. come "Tritri" rincara le smancerie a sé stessa: "Buongiorno Tiresia, visto che sei così semplice e chiaro nelle spiegazioni, volevo chiederti se hai voglia di descrivere cos'è …"
Guarda caso, Tiresia ne "aveva voglia", e così la solfa riprende da capo:
  1. nelle vesti di "Tiresia" ricomincia melensa: "Gentile Tritri, rispondo con piacere alla tua domanda che ha preceduto una questione che era mia intenzione esporre" (ma va!);
  2. nelle vesti di "Tritri" insiste con le smancerie a sé stessa: "Caro Tiresia, dal mio modesto parere è solo un piacere leggerti. Quindi se vorrai erudirci [!] con alcuni esempi te ne saremo grati tutti"; "Grazie Tiresia, sei sempre esaustivo come al solito …"; fino a mostrare aspetti psicopatologici: "Caro Tiresia, sei ancora in vacanza? Beato te" [1].
Considerando che si tratta di persone adulte, è uno spettacolo penoso, e così tra false moine e vere ingiurie ogni tentativo di dialogo sulla questione Arkeon venne deriso e calpestato, perché l'autorevole esperta Lorita Tinelli aveva emesso il suo verdetto: Arkeon è una setta distruttiva; punto. Per cui:
  • i suoi colleghi anti-sette si unirono al linciaggio dei "settaroli plagiatori" e all'ostracismo contro le "sedicenti studiose di sette", accusate di essere delle "pseudo-studiose pagate dalle sette";
  • quei pochi ("pochissimi", secondo il tribunale) ex arkeoniani divenuti seguaci del CeSAP si impegnarono in una guerra contro un drago inesistente (pagandone i relativi e rilevanti costi emotivi ed economici);
  • dei giornalisti famelici ne approfittarono per suonare la grancassa del sensazionalismo, mentre raccontavano la lacrimevole storia "da leggere attentamente. Con devozione, verrebbe da dire. È una di quelle storie rivelatrici, che aiutano a riflettere, che aiutano a capire la realtà di un fenomeno troppe volte sottovalutato e non tenuto in giusto conto. Le risposte che ci sono state date, infatti, non soltanto hanno il sapore amaro, arido quasi, di un’esperienza che sconvolge. Nelle parole che abbiamo sentito e che voi potrete leggere c’è anche la viva speranza, il desiderio ardente che qualcosa possa cambiare in futuro, che il dramma subìto possa essere da esempio per altri." ("ARKEON 2011/ Parla una fuoriuscita dalla setta: “Attenti, perché è in gioco la mia vita”", di Carmine Gazzanni)
Quanto fosse infondato l'allarmismo della psico-cacciatrice Lorita Tinelli (e dei suoi colleghi) lo sappiamo già: la sentenza ha stabilito che in Arkeon non sono mai stati commessi stupri (di gruppo o meno), né violenze private, né maltrattamenti su minori. I maestri di Arkeon non hanno mai procurato uno stato di incapacità di intendere o di volere, né hanno mai obbligato alcun marito a lasciare la moglie per mettersi con un'altra donna (Lorita Tinelli: "Diverse sono state le coppie che sono state ritenute dai maestri del gruppo non idonee a stare insieme"), né hanno mai obbligato una donna ad abortire [2], né hanno mai umiliato una moglie costringendo il marito a una "trasgressione creativa" che non è mai esistita, né hanno mai usato "potenti allucinogeni", né hanno mai istigato al suicidio come ripetutamente denunciato dalla Tinelli, ecc.

Ma soprattutto la sentenza - ora definitiva - ha espressamente dichiarato che nessuno è mai stato vittima di manipolazione mentale e che Arkeon non era una psicosetta (una smentita che rappresenta un discredito tombale per una ricercatrice che si vanta di stare studiando quel gruppo fin dal lontano 1996, quando all'asilo Renzo Bossi stava ripetendo per la quarta volta il primo anno).

Avendo accettato con ardore un teorema tanto insensato, Gabriella Monaco e gli altri folgorati sulla via del CeSAP hanno indubbiamente la loro parte di responsabilità, ma sono comunque anche loro delle vittime di chi li ha catechizzati (risocializzati) mentre attraversavano un momento difficile della loro vita [3]. Sono il risultato delle intransigenti posizioni ideologiche di una auto nominata esperta, e si sono resi a loro volta strumento di ulteriori sofferenze, perché Carmine Gazzanni, l'autore del detestabile articolo appena citato, ciò che ha scritto non se l'è inventato, ma ha riportato quanto riferitogli dalla "fuoriuscita" che gli ha concesso l'intervista [4].

L'ossessione anti-sette dell'abusologa presidente del Centro Studi Abusi Psicologici - Organizzazione di Utilità Sociale - ha prodotto i seguenti risultati socialmente utili:
  • i gravi abusi psicologici (e l'ingente pregiudizio economico) inflitti a chi si è ritrovato accusato di reati inesistenti(plagio, truffa, violenze su minori, abusi sessuali ecc.);
  • i gravi abusi psicologici inflitti a chi è stato screditato da una campagna giornalistica che ha usato il sensazionalismo per vendere notizie false;
  • i gravi abusi psicologici inflitti a chi, credendo in chi si presenta come esperto, per anni ha sofferto per la rabbia derivante dal credersi vittima di una psicosetta criminale mai esistita;
  • i gravi abusi psicologici inflitti da coloro che, dando credito a un teorema fasullo, hanno a loro volta alimentato una campagna diffamatoria raccontando angherie inventate;
  • anni di persecuzione (tuttora in atto) ai danni della dr.ssa R. Di Marzio, colpevole di avere osato contraddire la leader di un'associazione carismatica, mettendo in dubbio che gli arkeoniani non ostili al gruppo fossero tutti dei delinquenti;
  • anni di molestie (tuttora in atto) ai danni della dr.ssa Simonetta Po, che Lorita Tinelli e Maurizio Alessandrini - attenendosi al modus operandi della "psicosetta" Scientology - hanno tentato di far inquisire inviando esposti alla magistratura, ai parlamentari con cui sono/erano ammanicati, alla psico-polizia della Squadra Anti-Sette e depositando svariate querele.
Tutto questo è l'"ottimo risultato" che dimostra l'utilità sociale di chi afferma di "sostenere le vittime stesse degli abusi". Gli abusi di cui Lorita Tinelli è moralmente responsabile (insieme ai suoi colleghi e seguaci) sono così numerosi che, volendo ironizzare, sorge il sospetto che il Centro Studi Abusi Psicologici li abbia provocati di proposito per poterli studiare (se solo il CeSAP facesse davvero della ricerca).

E intanto la stampa continuava il linciaggio:
colui che – secondo le dichiarazioni della psicologa Lorita Tinelli, parte civile nel processo nonchè ex consigliere nazionale del GRIS (Gruppo  di ricerca socio religiosa, riconosciuto dalla CEI) e fondatrice del CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici) – era riuscito a controllare le menti dei suoi seguaci, a tal punto che questi veneravano persino la sua immagine. Un dio, quasi, o un messia: tanto che le sue foto venivano poste su degli altari religiosi accanto a delle raffigurazioni di Gesù, come a sottolineare la parità di valore tra le due figure. (Articolo di Mirko Misceo, riportato da Lorita Tinelli sul suo blog)
Per alleviare un po' l'amarezza causata da questa caccia alle streghe, segnalo che tra le innumerevoli falsità pubblicate da giornalisti sciacalli, è interessante la parte finale di un articolo di Fabio Castori (ovviamente riportato dal sito del CeSAP), che al contrario ci regala una risata:
Soddisfazione anche da parte di Aldo Verdecchia, presidente dell’associazione ‘Giù le mani dai bambini’: «Avevo segnalato ufficialmente alle autorità l’attività di questa setta tra le province di Fermo e Ascoli, già più di dieci anni fa. Purtroppo non sono stato preso in considerazione subito e ora, dopo la sentenza di Bari, si capisce quanto fosse pericolosa. Ha rovinato un sacco di persone a Fermo, San Benedetto e nelle zone limitrofe, ma se si fosse agito prima forse i danni si sarebbero potuti limitare. Nel 2000, mi sono infiltrato personalmente nella setta e durante una riunione svoltasi nel Fermano ho potuto vedere con i miei occhi come manipolavano le vittime".
In via preliminare, all'ardimentoso Aldo Verdecchia che con coraggio si è "infiltrato personalmente nella setta", verrebbe da osservare che "infiltrarsi" significa introdursi furtivamente in un ambiente proibito, per cui, infiltrarsi in una organizzazione che per i propri incontri affittava spazi pubblici, e si pubblicizzava con locandine, mailing, brochure, sul web ecc., appare un'azione spericolata come infiltrarsi in un supermercato per acquistare la cicoria. C'è inoltre da chiedersi a quale "riunione svoltasi nel Fermano" Verdecchia abbia partecipato, dato che nelle zone da lui citate (e in quelle limitrofe) non sono mai stati tenuti dei seminari. Forse si trattava di una furtiva riunione di giocatori di bocce, tenutasi segretamente in un circolo per anziani clandestino. Ma se ci soffermiamo su questi dettagli, si perde l'aspetto divertente della dichiarazione del fondatore e presidente di una associazione anti-sette e anti-pedofilia di cui non è dato conoscere l'indirizzo o un numero di telefono da contattare e che non ha un sito web. Per apprezzare al meglio il senso del dovere di questo intraprendente agente segreto amatoriale, è necessario conoscere com'è diventato un cacciatore di sette, una epopea che abbiamo visto nel post "La setta che adescò un neonato".

Sempre in merito all'"infiltrarsi" all'interno di seminari che venivano tenuti "in strutture alberghiere in tutta Italia, tranquillamente", è interessante sentire cosa dichiara il dr. Stanislao Schimera, dirigente Digos di Bari. È un brano di appena 18 secondi e per non rovinare la sorpresa non trascrivo il testo:


Ma dopo aver sorriso con le prodezze dell'audace Aldo Verdecchia (e sentito sconforto per la dichiarazione del dr. Schimera), lasciamo le facezie e torniamo seri perché nell'intervista di Verdecchia troviamo una falsità riportata spesso dai giornalisti che davano notizia della sentenza. Una falsità dovuta, nel migliore dei casi, a ignoranza. Si tratta della frase:
ora, dopo la sentenza di Bari, si capisce quanto fosse pericolosa. Ha rovinato un sacco di persone.
In merito al fatto che Arkeon "fosse pericolosa" e che sia stata responsabile di "danni", nel post "L'avvocato Marzari e il tinellismo 2" abbiamo già visto che è un'affermazione talmente assurda da risultare incomprensibile. Che si tratti di una falsità è sancito da una sentenza definitiva, che dopo aver espressamente negato la sussistenza di ogni singolo reato "settario" di cui Arkeon era accusata dall'"esperta di sette a livello nazionale" Lorita Tinelli (ma sostenitrice di una campagna di Scientology) e dai suoi colleghi, ha stabilito che:
il processo ha dimostrato che il metodo non è stato oggettivamente dannoso (Motivazione sentenza, pag. 168)
Eppure, nonostante la pubblicazione di una sentenza così inequivocabile e perentoria, che non lascia spazio ad ambiguità [5], ecco che:
  • Aldo Verdecchia, collega della Tinelli nel "Forum antisette" e pure lui considerato così esperto da essere referente privilegiato della Squadra Antisette della polizia, ha capito quanto Arkeon "fosse pericolosa";
  • l'avv. Marco Marzari (esponente del CeSAP) - che ha partecipato al dibattimento - scrive che "per tutti gli altri reati contestati [a parte la calunnia - ndr], si è invece raggiunta la prova della loro sussistenza!" (grassetto nell'originale);
  • la Tinelli - che ha partecipato al dibattimento - pubblica sul sito del CeSAP Organizzazione di Utilità Sociale la sbalorditiva mistificazione di Marzari;
  • sempre la Tinelli continua tuttora a definire Arkeon una "psico-setta" e "pseudo studiose" la Di Marzio e la Po [6], e a vantarsi per "l'enorme rilevanza nazionale che i giornali, i radiogiornali ed i telegiornali nazionali hanno dato al procedimento penale" contro Arkeon.
Ci sono comportamenti che mi risultano incomprensibili, a cui mi pare solo padre Amorth potrebbe porre rimedio. Non so immaginare un motivo che spieghi in modo soddisfacente il perché di travisamenti così astiosi (e spericolati, dato che sono facilmente smascherabili). Potremmo ricorrere all'adagio popolare "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", o al concetto accademico della dissonanza cognitiva, ma sono in pratica la stessa cosa e non mi paiono spiegazioni adeguate alla tignosa ostinazioni di chi continua a gridare "al drago, al drago!" perfino dopo che è stato pubblicamente smentito in modo così autorevole e umiliante.

Anche ipotizzare la malafede è troppo semplicistico. Una risposta più soddisfacente potrebbe essere la peculiarità che gli studiosi attribuiscono al pregiudizio: "rimane irreversibile anche di fronte a nuovi dati conoscitivi" (F. Pinto Minerva, L'intercultura, Edizioni Laterza, pag. 10). Che sia quindi questa fatale irreversibilità a spiegare la tetragona ottusità di chi è coinvolto in modo preconcetto in una guerra a un gruppo percepito come pericoloso? Non lo credo, perché anche questa spiegazione ha un difetto: il pregiudizio è un'opinione preconcetta riscontrabile in chi non ha una specifica competenza sulla materia in esame, dato che è una convinzione che viene "concepita non per conoscenza diretta di un fatto, ma in base a voci e opinioni di senso comune, non verificate" (ibidem). Può quindi scadere nel pregiudizio la cassiera del supermercato che vorrebbe espellere tutti gli stranieri perché "rubano il lavoro a noi italiani", non certo la Tinelli che dello studio dei fenomeni settari ne ha fatto una professione ("essendo io una professionista esperta in tali fenomeni") e si definisce "esperta a livello nazionale di fenomeni settari", la quale sostiene di occuparsi in modo scientifico di Arkeon da 17 anni, e che di Arkeon dovrebbe quindi conoscere tutto. O Maurizio Alessandrini, che con sgradevole protervia si proclama un esperto mentre bolla come ignorante chi si mostra in disaccordo con le sue posizioni [7].

È evidente che in questo caso si travalica il concetto di pregiudizio, dato che siamo di fronte a una "compromissione dell'esame di realtà" con la conseguente attribuzione di significati abnormi e privi di nesso con i fatti analizzati. Per cui, se parliamo di un giudizio sulla realtà che non è modificabile né tangibile dalla critica o dall'esperienza, di un convincimento che resta permanente e incrollabile e che origina da cause interne e non dall'analisi dei dati di fatto, allora anziché di pregiudizio si deve parlare di ossessione, come spiega in un'intervista il dr. Giuseppe Neri, presidente della Società Italiana Neurologi Ospedalieri (SNO):
Uno dei padri della psichiatria, Emil Kraepelin, già nel 1899 parlando di paranoia diceva: un insidioso sviluppo di un sistema delirante, permanente e incrollabile, che origina da cause interne. Cos'è questo delirio? È un'alterazione del giudizio sulla realtà, che non è né modificabile, né tangibile dalla critica o dall'esperienza. Quindi in un sistema delirante, il rischio che la critica o l'esperienza possano entrare in gioco e inficiare questo sistema che è fuori di discussione è pericolosissima. (Melog, Radio 24, 26 giugno 2013)
Si consideri inoltre che ancora nel giugno 2013 c'è chi, con sprezzo del ridicolo, continua a indignarsi e protestare per una "pesante campagna accusatoria e diffamatoria sulla rete telematica". Una campagna che esiste solo nella propria mente, e straparla di "ingiuriose accuse ad personam, nella fattispecie, nei confronti della dottoressa Lorita Tinelli [...] defunta signora Maria Pia Gardini, del signor Maurizio Alessandrini [...] don Aldo Bonaiuto, animatore dell'associazione Servizio antisette della comunità "Giovanni XXIII", di alcuni rappresentanti delle associazioni Aris Veneto e Aris Toscana, e peraltro della stessa Squadra antisette (SAS) del Ministero dell'interno, nonché di alcuni componenti della 2ª Commissione". Di questa pirotecnica raccolta di sciocchezze senza fondamento si era già parlato qui, ma pare proprio che non si voglia guardare in faccia la realtà e che la caccia alle streghe sia destinata a proseguire all'infinito. Ovviamente fondandosi sulle argomentazioni che le sono proprie: la falsità, il preconcetto, il fanatismo, l'incongruenza logica.

Concludo il post con una chicca che apprezzerà chi ha riso per l'intervista ad Aldo Verdecchia. Si tratta di un articolo che mostra a quale livello può scadere l'editoria pur di vendere (o un giornalista pur di farsi notare), pubblicato dalla rivista patinata TU STYLE (pagg. 61-62) e firmato da Raffaella Fanelli. (Nota: per comprendere appieno il grado di "inventiva" della Fanelli è necessario conoscere almeno le basi della vicenda Arkeon; chi non dispone di queste informazioni, può tranquillamente sostituire "Arkeon" con "Orchestra Filarmonica Pugliese"; il risultato sarà identico.)

Siamo al 31 luglio 2012, quindi due settimane dopo la lettura della sentenza che ha assolto gli imputati e che ha sancito "la palese insussistenza della manipolazione mentale e della visione della psicosetta" e tutto il resto. (Quando inizierete a leggere l'articolo penserete ad un errore, ma vi assicuro che si sta parlando proprio di Arkeon.)
Quando adoravo Satana

ANSIOSA E DEPRESSA, ANNA SI LEGA A UN GRUPPO DI PERSONE CHE DICE DI POTERLA AIUTARE. VIENE PLAGIATA E SI TROVA A PARTECIPARE A MESSE NERE A BASE DI SESSO E DROGA. A TU STYLE RACCONTA LA SUA ANDATA ALL'INFERNO. E RITORNO

Eravamo una ventina di donne. Quasi tutte di Roma e provincia. "Loro" dicevano di essere in contatto con Satana e, per abbindolarci, mettevano in scena inquietanti messe nere in un casolare di campagna. Dopo è arrivata la richiesta di soldi. E ne hanno chiesti parecchi per non divulgare i filmini girati durante i riti, che in realtà erano festini a base di droghe e sesso, con sangue di animali uccisi per l'occasione. Alla fine sono stati arrestati tutti con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata a truffa, estorsione e violenza sessuale. Solo in seguito alle indagini e agli arresti ho scoperto che eravamo circa 500 adepti, sparsi in tutta Italia, e che ci somministravano droghe, facendole passare per pozioni magiche che dovevamo bere in onore a Belzebù. Come sono finita in una setta satanica? Avevo 25 anni quando l'amica di una mia collega mi ha parlato per la prima volta di un centro "terapeutico" chiamato Arkeon. Lei era entusiasta. Io, che avevo appena perso mio padre, ero molto in crisi, alle prese con un lutto che non riuscivo a superare: invece di attenuarsi il dolore si stava trasformando in depressione. Non riuscivo più a sorridere, mentre la ragazza che mi parlava sembrava avere risolto tutti i suoi problemi. Incuriosita, mi sono avvicinata ad Arkeon, una realtà che si è portata via un pezzo della mia vita e mi ha fatto spendere più di 10 mila euro per partecipare ai seminari, diciamo, psicologici. Gli "esperti" del centro fingono di dare un appoggio morale a chi sta attraversando un momento difficile e poi ti fanno sentire in debito per farti pagare sempre di più. Ti plagiano, costringendoti a fare cose incredibili, prima tra tutte reclutare nuovi adepti.

SONO STATA INGANNATA E MANIPOLATA
Quando frequentavo Arkeon, una persona che apparteneva a quell'ambiente mi ha proposto di sottopormi a una terapia psicoanalitica particolare, che secondo lei mi sarebbe stata di grande aiuto. Così, una sera, mi sono trovata a partecipare alla mia prima messa nera. La persona che mi seguiva al centro era una "seguace" modello e mi aveva indotto a compiere questo passo con ripetute sedute di ipnosi, attraverso un percorso che aveva totalmente annullato la mia capacità di decidere. Per convincermi, faceva leva sui miei bisogni, sulle mie debolezze e insicurezze. [...]

Il testo continua inanellando una serie di contraddizioni, sciocchezze, falsità e infamie che è superfluo riportare. Già questa prima parte è pienamente esaustiva e rende l'opera della Fanelli inarrivabile per tutti gli altri articoli scandalistici su Arkeon. Solo Giuseppe "Bepi" Bisetto del GRIS di Treviso riesce a tenerle testa nella scheda dedicata a Scientology del suo libro "nel LABIRINTO delle SETTE" [8], ma qui entriamo tra i grandi classici del genere, un'opera impreziosita da una entusiastica presentazione di G. Ferrari, segretario nazionale del GRIS.

(continua)

Segnalazione cautelativa [9]

Mi è stato riferito che dopo la pubblicazione del post precedente, sul proprio profilo facebook la Tinelli avrebbe scritto che lei conosce l'identità di chi gestisce questo blog. Si tratterebbe di sei persone da lei già querelate.

Poiché non sono un utente del "libro dei ceffi", ho chiesto di inviarmi una copia della pagina, dato che senza riscontri tangibili non ho mai attribuito una dichiarazione a qualcuno, neppure la più neutra. A quel punto però, il commento della "Presidente Nazionale" era già scomparso (cancellato, immagino, su esortazione di qualcuno che - come suggerito anche da questo blog - ha scelto di aiutarla consigliandola per il meglio). La seguente "segnalazione cautelativa" deve quindi considerarsi valida solo nel caso che quanto riferitomi corrisponda al vero.

Da mesi questo blog presenta un interminabile elenco di affermazioni non vere o di corbellerie dette dalla dr.ssa Lorita Tinelli nella sua veste di psico-cacciatrice di Arkeon. In buona sostanza, abbiamo visto che praticamente ogni sua singola asserzione rilasciata in qualità di "Psicologa Forense Consulente iscritta all'Albo dei periti e consulenti del Tribunale di Bari" [10] è una fesseria.

Di ciò che dice in veste privata invece, in qualità di massaia o di utente di un social network, non è mai stata presa in considerazione una sola parola, ma avendomi tirato in ballo anche in questa veste, mi vedo costretto a fare un'eccezione per rimarcare come, ancora una volta, la Tinelli rimane fedele a sé stessa, pontificando a sproposito su una questione che non conosce e di cui non ha capito niente.

Benché nella querela lei spari nel mucchio indicando addirittura sei persone, in merito al blog Pensieri banali non ne ha azzeccata neppure una dato che:
  1. tutti gli articoli sono scritti e pubblicati da una unica persona; 
  2. nessuna delle sei persone da lei (avventatamente) querelate ha a che fare con questo blog;
  3. la Tinelli non conosce l'identità di chi gestisce questo blog.
Anziché arrovellarsi il cervello con assurde deduzioni che la ridicolizzano, la Tinelli spenderebbe meglio il proprio tempo impegnandosi a racimolare gli oltre ottomila euro a cui l'ha condannata il tribunale di Bologna, dopo che ha falsamente accusato la dr.ssa Radoani di averle sottratto il materiale utilizzato per una mostra (materiale che è risultato essere di proprietà della Radoani, come confermato dai testimoni indicati dalla stessa Tinelli).

C'è da chiedersi come sia possibile accusare qualcuno di averci derubato ciò che non ci è mai appartenuto; forse la dr.ssa Lorita Tinelli si era confusa.



Note:

1) In questa patetica sceneggiata E. F. arriva a un livello di immedesimazione nei vari personaggi da lei interpretati, che porta a sospettare un disturbo dissociativo dell'identità. Dopo aver invidiato un'altra sé stessa perché "sei ancora in vacanza? Beato te", una volta assunta l'identità "Tritri" mostra di non aver compreso appieno ciò che ha scritto l'identità "Tiresia": "ciao a tutti! ho seguito il consiglio di un amico che vi giro perchè è stato efficace : ho stampato tutti i post di questo topic e me li sono letti con calma. Devo dire che ho colto molti particolari che non avevo evidenziato con la semplice lettura a volte frettolosa . Grazie ancora a Tiresia, ti aspetto con altri argomenti da approfondire."

2) In tribunale Gabriella Monaco ha dichiarato che una partecipante le avrebbe raccontato che il "Maestro" le ordinò di abortire, episodio poi smentito dall'interessata stessa (vedi Gabriella Monaco e la psicosetta - 4). In precedenza, alla trasmissione "Chi l'ha visto" la Monaco dichiarò di avere lei stessa sentito dire a delle donne di abortire: "Cominciavano a separare le famiglie, ho visto famiglie che si sfasciavano a favore di altre solo perché il maestro lo decideva. Ho visto anche suggerire a delle persone di abortire". Una dichiarazione che fa il paio con "ho conosciuto gente che ha frequentato e ha raccontato che ci si seppelliva." che abbiamo incontrato nel capitolo 6, il capitolo che tratta della fantomatica processione di casse da morto nelle hall degli hotel.

3) L'approfittarsi di persone che attraversano un momento difficile per inculcare loro nuove credenze, è una delle principali accuse mosse ai gruppi settari. È quindi un ulteriore elemento che consente di includere tra le sette i gruppi anti-sette radicali (vedi qui).

4) Anche se nell'articolo non viene rivelato, la "fuoriuscita con cui Infiltrato.it è riuscito a mettersi in contatto", impresa che il giornalista presenta come un'operazione da agente segreto, è facilmente identificabile nella Monaco, il che rappresenta un'altra scorrettezza, perché è fuorviante definire la Monaco una "fuoriuscita", come in tribunale ha dovuto ammettere persino lei stessa:
Domanda: Vorrei capire, mi fa specie un pochino, che lei abbia frequentato due semiari però si definisca una “fuoriuscita”...
Monaco: No, non mi sono definita una fuoriuscita.
Questa osservazione era stata fatta dopo che durante la sua deposizione la Monaco si era ripetutamente definita tale:
Domanda: Lei ha conosciuto la Signora P. D. N. in che circostanza?
Monaco: Eh… non ricordo bene l’anno ma ci ha messo in contatto la Dottoressa Tinelli come fuoriuscite, perché è prassi che nel momento in cui una persona comincia ad elaborare la fuoriuscita da un gruppo
[...]
Domanda: Comunque con la Dottoressa Tinelli è stata in contatto dal 2003 al 2006?
Monaco: Sì, come fuoriuscita, certo.
5) Per avere un'idea della puntigliosità con cui il collegio giudicante ha esaminato le risultanze processuali, si consideri che la motivazione della sentenza si dilunga per 960 pagine, dove viene pedissequamente analizzata ogni singola affermazione testimoniale e motivato ogni passaggio logico compiuto dalla corte.

6) Completamente tesa nella sua opera di discredito della dr.ssa Po che definisce una "sedicente" o una "pseudo studiosa" (per non citare di peggio), senza però mai fornire alcun elemento che giustifichi le proprie critiche, l'ostilità della Tinelli sembra più il frutto di un'ossessione piuttosto che di una valutazione motivata. Quando però il lavoro dell'odiata nemica le tornava utile, non si è fatta scrupolo di citare un suo testo nella bibliografia di una relazione tecnica da presentare in tribunale; materiale di cui - scrive la Tinelli - "mi avvalgo" per rispondere al quesito postole. Indicativo della serietà con cui la Tinelli redige una perizia ed esprime i propri giudizi, è il fatto che il materiale utilizzato dalla Tinelli anziché di provenienza accademica - come ci si aspetterebbe - era all'epoca firmata da una sconosciuta "Alessia", il nickname usato all'epoca su Internet dalla dr.ssa Po per sottrarsi alle ritorsioni di Scientology (ritorsioni poi puntualmente messe in atto quando Maria Pia Gardini, esponente di spicco del gruppo antisette ARIS, ne svelò l'identità). Quanto alla relazione tecnica della Tinelli, oggettivamente esilarante, viene compiutamente analizzata qui.

7) Dalla trasmissione "Domenica in", RAI 1:


L'imbarazzante condotta del ragioniere Maurizio Alessandrini, così carica di aggressività, induce ad alcune riflessioni, delle quali l'insopprimibile livore verso chi esprime un'opinione diversa dalla sua è certamente la più preoccupante, ma su questo aspetto avremo modo di ritornare in futuro. Quanto al suo ruolo di sedicente "persona esperta", è ovvio che un vero esperto, sicuro delle proprie competenze, non reagirebbe mai in un modo così scomposto: non è immaginabile un cardiologo - tanto per fare un esempio ipotetico - che offende il conduttore del programma che gli chiede come sia possibile diagnosticare una certa patologia. Infine, la performance di Alessandrini è curiosamente molto simile a quella di Tom Cruise, esponente della Chiesa di Scientology, che viene internazionalmente sbertucciato senza pietà dopo che, nella trasmissione Today Show, con ottusa supponenza apostrofò il conduttore come glib (letteralmente "loquace", ma in Scientology chi sopperisce con la parlantina a un'insufficiente preparazione). Un termine molto più blando del "molto ignorante" usato dall'astioso ragioniere in pensione M. Alessandini.

8) G. Bisetto, nel LABIRINTO delle SETTE, Ed. L'Ora della Parola, Treviso, 1999. Qui una impietosa critica che elenca le enormità scritte da Bisetto nella scheda su Scientology.

9) Prima che un animoso seguace della leader carismatica mi dedichi il suo florilegio di insulti mentre ride sguaiatamente per l'insensatezza dell'espressione, gli faccio presente che quel titolo l'ho copiato - con un palese intento ironico - da un fax inviato al Pubblico Ministero che al tempo stava istruendo l'inchiesta su Arkeon. Se ne ha voglia, provi ora l'animoso seguace a indovinare chi era l'estensore di quella ridicola (nel contenuto) segnalazione.

10) È la descrizione che la Tinelli dà di sé stessa sul proprio profilo Facebook. Evidenziare una qualifica così poco significativa come l'iscrizione all'elenco dei periti presso un tribunale, iscrizione libera a chiunque sia iscritto a un albo professionale, mette tristezza come vedere Banderas ridotto a parlare con una gallina, e dimostra un desiderio di ostentare dei meriti anche se privi di valore.

11) Aggiornamento dell'1 ott. 2013. Mi è stato fatto giustamente notare che non ho indicato la documentazione che attesti l'uso sul forum di identità multiple da parte di E. F. e che questa pratica aveva il benestare della Tinelli. Si è trattato di un mera dimenticanza a cui rimedio ora. Ecco cosa si legge a pagina 12 del "dossier" inviato dalla Tinelli al PM Bretone il 29/11/2006:
E' autrice degli scritti firmati con nick 'Tiresia' sul forum del CeSAP, dove racconta tutte le teorie alla base del pensiero di Arkeon.
Firma i suoi scritti nel forum anche non nick 'Emanuela', raccontando quelle che sono state ...

In merito al fatto che la dr.ssa Lorita Tinelli non solo fosse a conoscenza, ma che avesse perfino autorizzato la pratica del morphing da parte della ex maestra di Arkeon, oltre al brano scritto proprio dalla Tinelli sopra riportato, ecco cosa ha dichiarato E. F. durante il dibattimento in aula l'8 giugno 2011:
avevo chiesto alla dottoressa Tinelli se potevo utilizzare un altro pseudonimo, pur avendo già ...