lunedì 4 giugno 2012

FAVIS un'associazione da paura - cap. 1

La FAVIS, "Associazione Nazionale Famigliari Vittime delle Sètte", è l'ultimo dei gruppi che compongono il cosiddetto "Forum degli anti-sette" ancora da analizzare.

Per chi ritiene che sia nei dettagli che si nasconde il diavolo, va rilevato che già il nome contiene un errore di ortografia: sette si scrive senza l'accento. Ma sono altri gli aspetti più interessanti dell'operato della FAVIS (o del suo fondatore e presidente, il ragioniere Maurizio Alessandrini, che la FAVIS sembra impersonarla).


LE IDEE FISSE

Sul sito della FAVIS, praticamente tutta la documentazione pubblicata verte sul concetto di plagio (o manipolazione mentale, controllo mentale, ecc.). Questi sono alcuni documenti presenti nella home page: "Il plagio mentale", "Plagio e kamikaze", "Manipolatori della mente: il fiorente businnes (sic) dell'occulto", le droghe utilizzate da "gruppi a manipolazione mentale" e così di seguito.

Plagio, manipolazione mentale, ecc. sono un vestito nuovo per un concetto vecchio, il "lavaggio del cervello", al giorno d'oggi impresentabile perché destituito di validità scientifica. Scrive in proposito il prof. Mario Aletti, fondatore ed ex-presidente della Società Italiana di Psicologia della Religione, che il lavaggio del cervello è ritornato d'attualità:
"soprattutto sulla spinta della campagna rabbiosa di gruppi che proclamandosi “antisette”, si presentano come paladini della religione istituzionale e difensori di persone “plagiate” e dei loro familiari. E’ la ripresa (colpo di coda?) della obsoleta questione del “brainwashing” che negli anni ’80 fu liquidato nella comunità scientifica internazionale come concetto inutile e confusivo e che ora qualcuno vorrebbe rivestire di una “scientificità” con la formula del “plagio mentale” individuandolo quasi esclusivamente nelle “Psicosette”.

Non è questa la sede per dire dei numerosi gruppi anti-cult, o degli anti-satanisti che affermano di conoscere 8.000 sette sataniche nella sola Italia, o delle associazioni di familiari di vittime delle sette. Gruppi assolutamente sconosciuti nel dibattito scientifico internazionale, che spesso ruotano attorno alla smania di protagonismo di sedicenti “ricercatori” “facilitatori”, consulenti. Spesso, come si osserva in Internet, in lotta rabbiosa tra loro nella rivendicazione di un primato di autenticità, scientificità ed efficacia, con denunce all’autorità di Polizia postale e con cause finite in Tribunale.

Come già notavano alcuni dei massimi studiosi statunitensi, è forse l’ora di pensare a gruppi di auto-aiuto non solo per gli ex-affiliati alle sette, ma anche per gli appartenenti alle nuove “sette anti-sette” (Hood, R. W., Jr., Spilka, B., Hunsberger, B., & Gorsuch, R., 1996)."
(M. Aletti, Psicologia della religione e psicosette, in Psicologia della Religione-News, n. 1-2, 2008)
Mario Aletti è riconosciuto a livello internazionale come un dei più autorevoli studiosi di psicologia della religione. È improbabile che Aletti abbia anche solo sentito nominare l'associazione Familiari Vittime delle Sètte, ma è innegabile che la sua severa stroncatura si cala perfettamente sulla FAVIS, la quale:
  • si presenta come paladina e a difesa di persone plagiate e dei loro familiari;
  • è un gruppo sconosciuto nel dibattito scientifico;
  • conduce una campagna tenace ("rabbiosa") a sostegno di un concetto totalmente screditato (1);
  • è impegnata in una lotta altrettanto tenace contro altri studiosi con esposti e denunce.
Da anni Alessandrini si adopera con vigore per la reintroduzione del reato di plagio, dando sempre per accertata l'esistenza della "manipolazione mentale". Che il plagio esiste, per Alessandrini è dimostrato da quelle persone disposte a credere a cose che ai più appaiono "incredibili" o "inaccettabili" (2). È un ragionamento che però non ha senso. In più è pericoloso.

Non ha senso, perché il fatto che qualcuno creda in una dottrina generalmente ritenuta assurda, non dimostra affatto che sia stato sottoposto a "tecniche di condizionamento della volontà". C'è chi pratica l'urino terapia, dai più considerata rivoltante e assurda, senza che vi sia dietro alcun "guru" che gli ha "stuprato la mente" (come ama dire Alessandrini), al fine di indurlo a una scelta che non avrebbe compiuto autonomamente. Probabilmente ne ha sentito parlare da un amico o al più l'ha letta su un manuale.

Aletti esprime meglio di me questo aspetto. Seguendo il principio della "assurdità" della credenza:
"finiremmo per rintracciare gli stessi processi in numerosi altri fenomeni di aggregazione: quelli degli ultras (o semplicemente in tutti i gruppi di tifosi: chi più “plagiato”), nei gruppi di fan di cantanti e attori, nelle tecniche di persuasione pubblicitaria (e politica!) e nelle tecniche di addestramento militare… ma anche in tante devozioni credule a visioni religiose e miracoli dei fedeli di questo o di quel santo."
Quanto alla pericolosità del reato di plagio, sta nel fatto che il parametro che attesta il compimento del reato di plagio non è quantitativo (e quindi oggettivamente misurabile), ma esclusivamente qualitativo: si basa sulla valutazione personale di chi è chiamato a discriminare cosa sia logico e cosa illogico. A quel punto, il "giornalista da marciapiede" Paolo Brosio, che sostiene di vedere apparizioni miracolose a Medjugorje (e organizza pellegrinaggi in aereo), sarebbe in serio pericolo di venire inquisito.

L'aspetto più curioso è che sarebbe a rischio anche Alessandrini stesso. Secondo il fondatore della FAVIS, tutti gli operatori dell'occulto (maghi, cartomanti, ecc.) praticano la manipolazione mentale e sarebbero quindi da perseguire penalmente. Ma al contempo, la maggioranza riterrà assurdo e "inaccettabile" il suo estremismo iconoclasta, così come il fervore para-religioso con cui Alessandrini conduce la sua "vera e propria battaglia" per la reintroduzione del reato di plagio. Altrettanto "incredibili" e "inaccettabili" appariranno ai più le teorie appartenenti alla sottocultura cospirazionista - rigettate dagli storici - relative al Nazismo mistico, un guazzabuglio di illazioni che vedono alla base delle scelte del vertice nazista motivazioni mistico-esoteriche incentrate sull'occultismo e il paranormale. Sono teorie che Alessandrini va sostenendo pubblicamente, insieme a quella secondo cui le SS, il famigerato corpo paramilitare d'élite del Partito Nazista, era in realtà un ordine monastico (3).

Per non farsi mancare niente, Alessandrini abbraccia persino la regina delle teorie del complotto, che postula l'esistenza di un sistema occulto di potere che governa il mondo, al cui comando Alessandrini estromette la triade pluto-giudaico-massonica per sostituirla con il "satanismo" (4).

Tutto questo farebbe di Alessandrini un plagiatore da mandare a processo, in quanto assertore di (numerose) dottrine che ai più appaiono "incredibili" e ridicole.

In sostanza, chi deciderebbe quali sono le credenze sensate e quelle illogiche? Alessandrini e gli altri componenti del "Forum anti-sette" dimostrano un ferreo (e preoccupante) assolutismo nel compiere questa distinzione: per loro sono da considerarsi "vere e proprie sette manipolatrici e plagianti" tutti i centri che praticano le "cosiddette terapie energetiche, alternative, olistiche", e tutte "le medicine alternative".

Ancora una volta lascio la parola al prof. M. Aletti, che in merito a questo aspetto scrive:
"Ma che non si dia spazio ad uno Stato arbitro dei valori etici o giudice di ciò che è religioso (buono) e di ciò che è “satanico” (cattivo), di ciò che è libera scelta e ciò che è “plagio”. Che non si lasci ad un potere poliziesco la possibilità di confondere studio e divulgazione scientifica di un fenomeno, fosse anche criminale, con favoreggiamento e proselitismo."
Due precisazioni su quest'ultima citazione. Uno "Stato arbitro dei valori etici" è uno Stato Etico, come per esempio l'IRAN degli ayatollah. Un modello che in pochi (cattolici oltranzisti esclusi) troveranno auspicabile.

Secondo. Nella parte finale, dove si parla del pericolo che il potere poliziesco confonda lo studio con il favoreggiamento, Aletti sembra alludere a un caso realmente accaduto. A seguito di un esposto proveniente dall'ambiente del CESAP diretto da Lorita Tinelli, la magistratura di Bari inquisì la nota studiosa di movimenti religiosi Raffaella di Marzio. I reati ipotizzati erano gravissimi (comprendevano persino l'associazione a delinquere). Le accuse (deliranti) le vennero mosse per aver partecipato - in qualità di studiosa - a un incontro di un gruppo, il cui vertice - su denuncia della Tinelli - era sotto indagine. Nell'ambito della stessa inchiesta giudiziaria, e sempre su segnalazione dell’ambiente CESAP, sono state svolte delle indagini anche sulla curatrice del sito Allarme Scientology.

Entrambe le segnalazioni (alquanto illogiche) si dimostrarono completamente infondate. Di conseguenza, le indagini sulla curatrice di Allarme Scientology non hanno avuto alcun seguito (5), mentre è stata meno fortunata la dr.ssa di Marzio, che ha fatto in tempo a ricevere un avviso di garanzia e ha visto oscurato il proprio sito internet per ordine dell'autorità giudiziaria (6). L'assurda vicenda si è conclusa quando - su richiesta dello stesso PM - il Giudice delle Indagini Preliminari ne dispose l'archiviazione per infondatezza di notizia di reato. Ossia, i fatti segnalati erano falsi. Ma intanto, grazie a un'associazione che sostiene di lottare contro gli "abusi", una persona innocente ha trascorso anni con l'ansia di una accusa gravissima. (Per una ricostruzione della vicenda si veda qui.)

Ciò che questi due episodi evidenziano, è che se persino in uno Stato di Diritto si può arrivare a incriminazioni tanto insensate (a seguito di segnalazioni che rasentano l'isteria), è facile immaginare a quali abusi reali porterebbe una legislazione da Stato Etico, dove una condanna verrebbe inflitta non a seguito dell'accertamento di un crimine oggettivo, ma in base a opinioni personali e con la consulenza di esperti (discutibili) come Alessandrini (7), che giudica un "cancro sociale" chi propone l'ayurveda o la bioenergetica, e considera le "sette" espressione del Demonio. Sarebbe una regressione alla modalità inquisitoria: una ennesima caccia alle streghe, con la persecuzione - fondata sul pregiudizio e il fanatismo - di persone accusate di reati immaginari.



Note:

1) "Questo DDL e' stato fortemente voluto dalle associazioni che si occupano di questo gravissimo problema che io chiamo cancro sociale" (dichiarazione di Maurizio Alessandrini in una intervista radiofonica)

2) Secondo M. Alessandrini la manipolazione mentale "è lo strumento per entrare nell'individuo, per portare l'individuo a credere all'incredibile e accettare l'inaccettabile" (intervista radiofonica)

3) "Il nazismo non era soltanto un grande apparato militare, ideologico, aveva dietro di sé una base culturale gnostica, di tipo anche satanico, occultista, nel senso che era una religione, il cui profeta era Hitler, le SS ne erano i monaci [...] loro erano i monaci di una religione". (intervista radiofonica)
Il Nazismo intendeva "dominare il mondo intero secondo un piano visionario concepito all'interno di sètte segrete, occultiste, magico-esoteriche, spiritiste e sataniste. Le famigerate "SS" costituivano l'ordine di ministri dell'esoterismo di una religione oscura e aberrante [...] Tutto questo trovò la sua incarnazione in un essere freddo, allucinato, depravato, pedofilo, stupratore di minorenni, istigatore di suicidi: Adolf Hitler, il sommo sacerdote della malefica religione che la storia ci ha consegnato con il nome di Nazismo. Questo è il lato oscuro della storia che pochi conoscono, di cui non si parla nei testi scolastici, ma che sarebbe certamente utile per comprendere i perché di quegli atroci delitti contro l'umanità intera. I lati oscuri della storia: il Nazismo esoterico".

4) "il satanismo è un movimento che è anche a livello mondiale e che gestisce un certo potere" (intervista radiofonica)

5) Nell'esposto del 27 marzo 2008 riguardante Martini, Lorita Tinelli segnala:
"il clima di forte intimidazione e diffamazione nei miei confronti e nei confronti dell'attività giudiziaria."
 (cliccare sull'immagine per ingrandirla)
 È significativo l'uso di una comune tecnica manipolativa, consistente nello svilire l'avversario e togliergli dignità: il responsabile degli ipotetici reati non viene indicato - come sarebbe corretto - in "Martini" o Simonetta Po, curatrice del noto sito "Allarme Scientology", ma in una anonima "amica della Di Marzio", negando così il rilevante ruolo della Po nello studio del settarismo nel panorama italiano, e deviando la controversia sulla contrapposizione "amico/nemico".
Secondo la Tinelli, i crimini ("molto gravi") erano contenuti in una e-mail inviata da Martini/Simonetta Po ai responsabili delle associazioni anti-sette - tra cui la Tinelli stessa - dove gli addebiti a carico della Di Marzio venivano definiti "accuse infondate", "fuori dal mondo", ecc. L'esposto della Tinelli contiene un aspetto illogico e uno paradossale. L'aspetto illogico è che leggendo l'e-mail non si comprende come sia possibile ravvisarvi alcuna intimidazione o diffamazione. Quello paradossale è che la Tinelli non viene neppure nominata. L'e-mail consiste unicamente di considerazioni che evidenziano quanto i reati ipotizzati fossero inverosimili e basati su ragionamenti sconclusionati. Considerazioni su cui deve aver convenuto anche il PM dr. Bretone, che non ha dato seguito alle risultanze dell'attività di indagine compiute dalla DIGOS su Simonetta Po e ha chiesto al GIP l'archiviazione per infondatezza di notizia di reato in merito alla Di Marzio.

6) Dopo che il contenuto del sito è stato analizzato, non riscontrando quanto denunciato nella segnalazione, nel giro di pochi giorni il PM ne ha disposto il dissequestrato.

7) Alessandrini dichiara di essere il "Referente presso il Ministero dell’Interno Polizia di Stato – S.C.O. Servizio Centrale Operativo SAS - Squadra Anti Sette – ROMA"