sabato 14 luglio 2012

Scientologo a me? Io la querelo!


Per  Elia Roberto Cestari,  alto  dirigente
di Scientology, "scientologo" è un'offesa.

Ci sono persone che considerano gli adepti di Scientology un po' duri di comprendonio. "Ma sei sordo o sei di Scientology?" è una domanda ironica che mi è capitato di sentire.

Ci sono persone che considerano addirittura diffamatorio essere considerate un seguace della multinazionale americana dell'intelligenza.

Una di queste è il dr. Roberto Elia Cestari, medico specializzato in acque minerali e Presidente del CCDU, ossia del dipartimento di Scientology che si prefigge di screditare la psichiatria, presentandola come un'associazione a delinquere composta da aguzzini. (Scientology considera la psichiatria il peggior nemico dell’umanità, una cospirazione composta da una sorta di “rettiliani” che da milioni di anni sopprimono gli esseri liberi di tutta la galassia. In una mozione parlamentare dell'on. Del Don, gli attacchi del CCDU alla psichiatria sono stati descritti come "sistematici quanto scellerati" e "perpetrati in modo odioso e rivoltante").

(2 opuscoli del CCDU)



Oltre che Presidente del CCDU, Roberto Cestari è un funzionario di Scientology di alto livello in Italia. Decorato con la “Medaglia d’Oro della Liberà”, la sua foto è comparsa più volte sulle riviste patinate del movimento.

Se lo dice lui che essere accostati a Scientology è infamante, avrà le sue ragioni. È però improbabile che prima di Cestari, un importante dirigente di un’organizzazione abbia pubblicamente dichiarato che è oltraggioso essere accomunati all’organizzazione a cui appartiene.

Per comprendere questa curiosa vicenda, dobbiamo tornare al 29 gennaio 2007, quando:
  • Marco Crescenzi, Presidente della Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit (ASVI, ora ASVI Social Change), viale dell'Umanesimo 12, Roma,
  • Paolo Barletta, Presidente del Centro Studi per lo Sviluppo e la Conoscenza (Ce.Svi.C.), via Gioberti 54 Roma,
  • Roberto Cestari, Presidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), via Vincenzo Monti 47, Milano,
presentano una denuncia contro il gestore del sito "Allarme Scientology", colpevole di aver scritto su free.it.religioni.scientology questa frase:
"La Chiesa di Scientology, tramite il CCDU, sta raccogliendo fondi con la distribuzione dell'opuscolo della sua campagna."
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

La campagna si chiamava "Perché non accada" ed era promossa da Scientology, tramite il suo dipartimento anti-psichiatria, il CCDU. Nel comitato promotore della campagna, a sostegno del CCDU, figuravano anche l'ASVI e il Ce.Svi.C., che successivamente ha cambiato il proprio nome in Micro Progress Onlus.

Ovvio che l'ASVI e il Ce.Svi.C./Micro Progress Onlus hanno tutto il diritto di sostenere chi vogliono, ma è altrettanto ovvio che ognuno è libero di trarre un giudizio su chi sostiene un movimento che conduce (nell'opinione di 13 parlamentari) attacchi alla medicina "perpetrati in modo odioso e rivoltante".

Nel caso che l'ASVI e la Micro Progress Onlus si sentano buggerate perché tenute all'oscuro della vera natura del CCDU, non devono rammaricarsi. C'è cascata anche Lorita Tinelli, presidente del Centro Studi Abusi Psicologici, la quale aveva pubblicato sulla home-page della sua associazione un drammatico comunicato propagandistico del CCDU-Scientology. Uno scivolone che diventa una motivo di derisione se si considera che la presidente del CESAP si ritiene una esperta di sette e qualifica Scientology come una pericolosa "psicosetta".

(Nel comitato promotore figurava anche la World Dance Alliance, che però non ha firmato la querela e in seguito si è defilata dall'iniziativa)

Veniamo alla frase incriminata. Cosa vi possa essere di offensivo, o meglio di "massimamente diffamatorio", è un quesito che crediamo possa trovare risposta solo nelle menti di Marco Crescenzi, Paolo Barletta e Roberto Cestari.

Di certo non è diffamatorio dire che qualcuno "sta raccogliendo fondi". Se si digita questa frase su Google, si ottengono migliaia di pagine di associazioni che sui loro siti annunciano che stanno "raccogliendo fondi". Amnesty International raccoglie fondi, Emergency raccoglie fondi, così come la Caritas, Medici Senza Frontiere e le decine di Onlus che chiedono una donazione inviando un SMS.

Anche nella presentazione del soggetto, "La Chiesa di Scientology, tramite il CCDU", non è possibile ravvisare alcunché. È notorio che il CCDU è un'emanazione diretta di Scientology (benché il CCDU si ostini mentendo a negarlo).

Va inoltre sottolineato che l'intera frase non contiene la minima connotazione critica o giudizio di merito: è semplicemente la pedissequa esposizione di un fatto, ma tant'è, di fronte a una frase del tutto neutra, P. Barletta, M. Crescenzi e R. Cestari presentano una denuncia in cui si ostenta un tono furente di indignazione, sostenendo che:
"L'affermazione oltrechè completamente falsa è massimamente diffamatoria per le Onlus rappresentate, che a dire della Guidi, si sarebbero prestate al turpe commercio, tanto da esporle alla pubblica deprecazione"
[il grassetto è conforme all'originale; "Guidi" è il nickname usato sul newsgroup dal gestore di "Allarme Scientology"]
La querela continua sostenendo che:
"la campagna, di grande successo, ha, naturalmente, avuto i caratteri dell'assoluta gratuità"
[sottolineatura aggiunta]
e conclude che "l'unico scopo" sarebbe stato:
"quello di diffamare pesantemente le organizzazioni qui rappresentate. Diffamazione aggravata dall'attribuzione del fatto infamante"
Per la scelta dell'avvocato, Scientology e i suoi sodali ASVI e Micro Progress Onlus non badano a spese: a patrocinarli è lo studio di Giuliano Spazzali, noto penalista considerato un principe del foro.

Ma nonostante l'ausilio di un professionista così di grido, la querela presenta delle imprudenze che si dimostreranno deleterie per la reputazione dei presidenti Paolo Barletta, Marco Crescenzi e per le organizzazioni da loro rappresentate, la Micro Progress Onlus e l'ASVI (per Roberto Cestari e il CCDU va fatto un discorso a parte).

Presentati tutti i personaggi, veniamo alla vicenda. Innanzitutto va detto che l'Autorità Giudiziaria appurerà che ad essere "completamente falsa" non è l'affermazione incriminata, bensì quanto dichiarato nella denuncia.

Già il Giudice dell'Udienza Preliminare proscioglierà l'imputata sentenziando il "non luogo a procedere". Ma il giudice non si limita ad emettere il verdetto di assoluzione. Benché scritta nell'asettico linguaggio della giurisprudenza, la motivazione non nasconde il suo severo giudizio in merito alla querela:
"L'imputata è accusata di aver scritto che il CCDU è parte integrante della Chiesa di Scientology [...] Ebbene, emerge lo stretto collegamento tra CCDU e Scientology".
Quanto alla raccolta fondi, il giudice constata che:
"si evince che effettivamente da parte del CCDU è stata organizzata una raccolta fondi".
Sempre nella sentenza, si apprende che una delle prove dell'avvenuta raccolta di fondi è una mail inviata dallo stesso Roberto Cestari, in cui si legge che l'opuscolo in questione viene distribuito esclusivamente:
"a fronte di donazioni ... esempio: una persona ci fa una donazione di 1000€ , gli doniamo 50 opuscoli" (1).
Se ne conclude che la punibilità della persona querelata:
"resta dunque esclusa atteso che risulta dimostrata l'assoluta veridicità di quanto oggetto della denuncia";
essendo vero che:
"gli attivisti del CCDU, associazione strettamente legata a Scientology, procedevano alla raccolta di fondi";

"Ma ancor prima [della veridicità o meno della frase - ndr] occorre osservare che la frase non presenta alcun contenuto né aspetto diffamatorio."
La conclusione non nasconde il biasimo per l'assurdità dell'iniziativa penale:
"Gli elementi acquisiti al processo non sono idonei a sostenere l'accusa in giudizio e non può che emettersi la sentenza indicata, rientrando nel dovere del G.I.P. evitare che pervengano al dibattimento processi per i quali non è fondamentalmente prevedibile la colpevolezza".
Tradotto in italiano, il sistema giudiziario va preservato da strumentalizzazioni e abusi.

Oltre alla pretestuosità della querela, a suscitare sdegno è un punto che anche il GUP sottolinea: Roberto Cestari scrive ai suoi sottoposti una e-mail in cui spiega che l'opuscolo deve essere dato a fronte di una donazione, e poi denuncia come diffamatorio chi scrive che l'opuscolo viene dato a fronte di una donazione.

È quindi dimostrato che:
Tutto quanto affermato nella frase definita "completamente falsa" risulta completamente vero.

Tutto quanto affermato nella denuncia da Barletta, Crescenzi e Cestari risulta non corrispondente al vero.
Appurato che Paolo Barletta, Marco Crescenzi e Roberto Cestari hanno riferito circostanze e valutazioni che sono state completamente disattese dall'autorità giudiziaria, veniamo ora all'aspetto di particolare imprudenza della querela. La consequenzialità logica è semplice:
  1. una affermazione attribuisce un certo fatto a delle associazioni;
  2. per i presidenti delle associazioni quello è un "fatto infamante";
  3. l'affermazione viene dimostrata veritiera.
Ne consegue che le tre associazioni hanno compiuto un'azione che i loro presidenti considerano infamante.

- Nella ponderata opinione degli indignati Barletta, Crescenzi e Cestari, l'Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit, la Micro Progress Onlus e il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, si sono "prestate" a ciò che loro stessi considerano un "turpe commercio".

- Tramite il loro legali rappresentanti, queste tre Onlus hanno dichiarato il falso in un documento ufficiale presentato all'Autorità Giudiziaria, sostenendo "completamente falsa" un'affermazione che invece era vera.

- Tramite i loro legali rappresentanti, queste tre Onlus hanno mentito definendo che la loro campagna "ha, naturalmente, avuto i caratteri dell'assoluta gratuità", non risparmiandosi nemmeno l'insolenza di rimarcare la gratuità con quel "naturalmente" usato come rafforzativo.

In sostanza, "massimamente diffamatorio" per la reputazione dell'ASVI, della Micro Progress Onlus e del CCDU, è quanto ufficialmente dichiarato e firmato dai loro presidenti in documenti ufficiali, e non quanto scritto su uno sconosciuto forum dal gestore di Allarme Scientology.

Si tratta di una vicenda che getta discredito sulle onlus ASVI e Micro Progress, di cui personalmente non so nulla, ma che da oggi mi premuro attentamente di evitare.

Come da pratica consolidata di Scientology, il sistema giudiziario è stato usato - con il sostegno di ASVI e Micro Progress - non per ottenere giustizia e per ristabilire la verità, ma al fine di molestare una voce scomoda (2).

Vi sono altri aspetti che evidenziano il grado di onorabilità di queste onlus. Prima di andare a processo, il pubblico ministero aveva convocato le parti lese proponendo "un tentativo di riconciliazione". Nel verbale di questa convocazione si legge:
"il signor Cestari Elia Roberto, dichiara non è nostra intenzione riconciliarci con la persona querelata e chiediamo si proceda penalmente nei confronti della stessa, aggiungo che gli altri querelanti Paolo Barletta e Marco Crescenzi, mi hanno consegnato ciascuno un foglio da loro firmato, che consegno, ove in relazione al tentativo di riconciliazione, dichiarano di non voler intraprendere tale percorso."

Il rifiuto dell'ASVI, per il tramite del suo presidente Marco Crescenzi, e della Micro Progress Onlus, per il tramite del suo presidente Paolo Barletta, getta un'ombra sulla loro moralità: non esiste nessuna logica che induca a giudicare la frase in oggetto talmente offensiva da non meritare nemmeno un tentativo di accordo.

Inoltre, essendo una frase in cui nessuno sarebbe in grado di ravvisarvi alcunché (figuriamoci un reato), non è credibile che Crescenzi, Barletta e Cestari, e con loro l'ASVI, la Micro Progress Onlus e Scientology, non si aspettassero un'assoluzione. Ma se per Scientology possiamo ipotizzare l'intento di molestare un suo critico (peraltro già infastidito in altri modi, al pari di altri gestori di siti critici), qual era lo scopo dell'ASVI e della Micro Progress Onlus che a tutti i costi hanno voluto che si "proceda penalmente"? Dare sostegno all'uso vessatorio che Scientology fa della Giustizia?

C'è un aspetto che sembra confermarlo; è un aspetto che evidenzia la pretestuosità della querela. Di fronte a un’affermazione ritenuta diffamatoria, una persona di buon senso per prima cosa pubblica un comunicato di smentita, poi intima all’autore della dichiarazione di rettificare. Solo davanti a un rifiuto diventa logico passare alle vie legali, giacché - se si è in buona fede - è preferibile una rapida smentita che non l'attesa di un lungo iter giudiziario. Per di più, la richiesta di smentita non costava neppure i pochi euro di una raccomandata: inviare un'e-mail o un post su un forum è gratuito e immediato.

Se sostenere che il CCDU è parte integrante di Scientology fosse davvero "massimamente diffamatorio", se scrivere che il CCDU sta raccogliendo fondi fosse davvero "completamente falso", se scriverlo su free.it.religioni.scientology fosse davvero una "diffamazione aggravata perché arrecata con il più potente mezzo di pubblicità", Barletta, Crescenzi e Cestari avrebbero pubblicato (gratuitamente) una smentita e intimato al "calunniatore" di ritrattare le proprie affermazioni.

Invece niente. I tre indignati Barletta, Crescenzi e Cestari si sono ben guardati dal contattare l'autore di quella frase, anche se bastava cliccare su "Rispondi al Mittente", e si è lasciato che i frequentatori del forum si facessero un’idea "errata" della nobile associazione CCDU, affidando alla Giustizia il compito di ristabilire la verità con anni di ritardo. Diviene logico dedurne che ristabilire una verità ipoteticamente violata non era il vero scopo dell'azione intrapresa.

Chi conosce anche superficialmente la storia di Scientology e il suo anelito alla “Libertà Totale”, non se ne sorprenderà, ma cosa hanno a che fare l’Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit e la Micro Progress Onlus con queste pratiche vendicative di impronta totalitaria?

Inoltre, come riportato sia dal Giudice dell'udienza preliminare che dalla Cassazione (la prima sentenza è stata impugnata e la vicenda giudiziaria è arrivata fino alla Cassazione), cosa c'entrano l'ASVI, la Micro Progress Onlus, Barletta e Crescenzi in questa insensata iniziativa?

Sia il GUP che la Cassazione hanno un'idea ben precisa in merito: assolutamente niente.

Non avrebbero neppure dovuto firmare la querela. Nella frase incriminata si parla unicamente di Scientology, del CCDU che è sempre Scientology, e di opuscoli prodotti da Scientology e da questa distribuiti. Paolo Barletta e Marco Crescenzi si sono prestati a sostenere un'operazione il cui unico fine sembra essere quello di molestare una persona sgradita a Scientology perché ha creato una "Biblioteca di informazione critica".

Una iniziativa tipica di Scientology, le cui operazioni troppo disinvolte hanno già portato in carcere diversi suoi dirigenti di altissimo livello, tra cui la moglie del fondatore L. R. Hubbard. Tra le varie sentenze memorabili scritte su Scientology, c'è quella del giudice Latey, dell'Alta Corte di Londra, che già negli anni '80 marchiò Scientology come "immorale, socialmente odiosa, corrotta, sinistra e pericolosa" e descrisse il comportamento di Hubbard e dei suoi assistenti come "tetramente evocativi i deliri e le spacconate di Hitler e dei suoi scagnozzi" (3).

Una compagnia che qualifica Paolo Barletta, Marco Crescenzi, l'ASVI e la Micro Progress Onlus, sodali di un'organizzazione definita "immorale, socialmente odiosa, corrotta, sinistra e pericolosa".

Se lo scopo della onlus ASVI è fornire (come il CEPU) "i migliori strumenti di crescita manageriale" (a prezzi "economicamente accessibili"), e quello della Micro Progress Onlus è "il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo", come si conciliano questi obbiettivi con il molestare una persona che - scrive il GUP - ha correttamente informato "dell'esistenza di un fine ulteriore, rispetto alla distribuzione degli opuscoli"? Ironicamente un'informazione che era utile primariamente all'ASVI e alla Micro Progress Onlus.

E il fatto che l'informazione fosse utile prima di tutto a loro, introduce l'aspetto meno edificante, ossia se sapevano o non sapevano che:
  1. dietro al CCDU si nasconde Scientology,
  2. la raccolta di fondi nascondeva un "fine ulteriore",
  3. la querela era solo una molestia.
Potrebbe essere che Barletta e Crescenzi ne fossero all'oscuro, ma questo non rende meno biasimevole la posizione dell'ASVI e della Micro Progress Onlus. Lo sprovveduto che si fa abbindolare comprando per pochi euro la falsa catena d'oro massiccio, non deve essere messo a svolgere compiti di responsabilità. Eviterà errori che possano causare danno a lui o al prossimo.

Tuttavia, che sapessero o meno, è una domanda retorica, perché prima del processo sicuramente sapevano.

Quando si è diffusa la notizia della querela, Paolo Barletta è stato contattato da una persona di sua fiducia, un giornalista per anni esponente di rilievo della chiesa di Scientology, che gli ha illustrato la situazione. Il risultato di quella conversazione è stato che sia Barletta sia Crescenzi si sono opposti perfino al tentativo di riconciliazione proposto dal PM, chiedendo che "si proceda penalmente".

Questo è l'operato di due associazioni che godono di un regime tributario agevolato e ricevono soldi dei contribuenti perché "socialmente utili". Che Dio ci guardi dalla stramba utilità dell'ASVI e della Micro Progress Onlus, e dai benefattori Paolo Barletta e Marco Crescenzi (da Scientology e da Roberto Elia Cestari facciamo da soli, grazie alle informazioni rese disponibili da Martini sul suo sito).

Prima di concludere è doveroso menzionare Elisabetta Armiato e Andrea D'Agostini.

Questi due nuovi personaggi appaiono nella querela con il ruolo di testimoni a conferma della "falsità della notizia" (di cui è stata "dimostrata l'assoluta veridicità"). Abbiamo così altre 2 persone chiamate a testimoniare - sotto giuramento - cose che sapevano essere false. Dovevano saperlo perché si tratta di due testimoni che hanno un ruolo di primo piano nella vicenda.

Elisabetta Armiato, moglie del Presidente del CCDU Roberto Cestari, è la madrina della campagna per cui venivano raccolti i fondi, e da anni è una adepta - guarda caso - di Scientology.

Andrea D'Agostini fa parte della redazione de "I Quaderni di Freedom", rivista ufficiale della - guarda caso - Chiesa di Scientology d'Italia, ed è "co-fondatore della campagna Perché non accada", la campagna per cui venivano raccolti i fondi.

Due adepti di Scientology di lungo corso, con ruoli di rilievo nella campagna, chiamati a testimoniare "sulla falsità della notizia propalata".

Per degli scientologi, testimoniare il falso non è una colpa veniale, visto che il comandamento numero 6 del codice morale della religione di Scientology recita "dà il buon esempio", il numero 7 impone di "vivere nella verità", il 9 ordina di "non fare niente di illegale", l'11 di "non fare del male a una persona di buona volontà", il 14 "sii degno di fiducia", il 19 "non fare agli altri ciò che non vorresti che gli altri facessero a te". A dimostrazione che sono gli stessi alti funzionari di Scientology i primi a violare i comandamenti della loro religione (oltre che il buon senso e le più elementari norme di convivenza civile).

Per fortuna che:
  • "la conquista di Scientology è che noi abbiamo la tecnologia fondamentale dell'etica" (L'Etica di Scientology);
  • Marco Crescenzi l'etica ce la insegna con un suo libro;
  • e la Micro Progress Onlus opera per la "promozione e tutela dei diritti civili" e a sostegno della "finanza etica".

Tre benefattori, che mettono l'etica al servizio della gente (come proclama Domenico Scilipoti).

L'unica associazione che non firma la querela, la World Dance Alliance, è anche l'unica associazione che non pretende di insegnarci (a pagamento) l'etica, e che nel proprio sito la parola "etica" non la usa neppure.


Note:

1) chi riceve via e-mail i comunicati di Scientology, ne avrà ricevuta una con illustrati "i concetti base di come presentare le attività del CCDU per raccogliere fondi", con specificato che "il CCDU ha a sua disposizione migliaia di copie dell'opuscolo perchenonaccada (sic) che distribuisce gratuitamente a fronte delle donazioni". L'e-mail ricorda che: "Fuori ci sono milioni di persone che regolarmente donano. Facciamo in modo che quei soldi arrivino a noi", un'esortazione emblematica della moralità del CCDU.

2) "The law can be used very easily to harass, and enough harassment on somebody who is simply on the thin edge anyway, well knowing that he is not authorized, will generally be sufficient to cause his professional decease. If possible, of course, ruin him utterly." (L. R. Hubbard, The Technical Bulletins of Dianetics and Scientology, Volume II, pag 157)

3) Il giudice Latey valutò che Scientology:
È corrotta perché si basa su menzogne ed inganno, e il suo vero obiettivo è portare denaro e potere al sig. Hubbard, a sua moglie e a chi li affianca al vertice dell'organizzazione.
È sinistra perché indulge in pratiche infami, sia nei confronti dei propri seguaci che non seguono ciecamente le sue direttive sia nei confronti di chi, dall'esterno, le si oppone o la critica.
È pericolosa perché è sul mercato per catturare persone, in particolare i giovani, indottrinandoli e plagiandoli per farli diventare prigionieri acritici e strumenti del culto, allontanandoli dal pensiero, dalla vita e dai rapporti comuni.
Il Sig. Hubbard è un ciarlatano o peggio, così come lo sono sua moglie e la cricca al vertice, al corrente delle attività del culto.

A tutt'oggi, sul sito dell'ASVI fa ancora bella mostra di sé una pagina in cui si esalta la campagna "Perché non accada", promossa dal dipartimento anti-psichiatria di Scientology.



Aggiornamento del 28 luglio 2012

Ricevo dal Sig. Marco Crescenzi, Presidente dell'ASVI, una e-mail molto cortese di precisazioni che pubblico volentieri (grassetto nell'originale):
Preciso che ASVI ha partecipato alla campagna sociale 'Perchè non accada' a titolo esclusivamente volontario e su ragioni ideali, senza occuparsi della parte di raccolta fondi e senza alcun tipo di rimborso spese o remunerazione.

La missione della campagna era e rimane assolutamente degna di adesione, indiscutibile così come ampiamente riconosciuta era ed è la qualità umana e professionale degli organizzatori e dei testimonial coinvolti, da Bruno Bozzetto ai moltissimi artisti notissimi e di rilievo internazionale, che come me e sulle stesse basi hanno aderito e supportato la campagna

La Madrina della Campagna, Elisabetta Armiato, già prima ballerina della Scala di Milano e mia pressoché unica referente, persona di eccezionali qualità.

Ci aspettavamo delle ripercussioni, nell'andare all'attacco di consolidati interessi di multinazionali farmaceutiche fortemente attive sul business di psicofarmaci per i bambini: un business che, anche avendo tre figli, ho valutato odioso e dannoso. Ma non ci siamo tirati indietro.

Preciso inoltre che non faccio e non ho mai fatto parte di alcuna setta perché le ritengo tutte gravemente lesive dell’integrità e della dignità delle persone e in quanto tali odiose e da sradicare, tutte senza eccezioni.

Detto questo, continuerò ora a dedicare il mio tempo a costruire e a chi costruisce, piuttosto che a rispondere ad illazioni, sospetti o a manovre che sinceramente non comprendo molto né mi appassionano particolarmente, e di cui mi occupo solo su giusto sollecito del mio staff per difendere il buon nome mio e sopratutto di un'Istituzione amata ed onorata come ASVI Social Change.

Per chiunque cerchi il dialogo, nelle forme e nei modi corretti e rispettosi delle dignità professionali, non mi tiro certo indietro, nello spirito di apertura che da sempre mi caratterizza, come chi mi conosce può testimoniare.

Cordiali saluti

Marco Crescenzi

Presidente
ASVI Social Change - Scuola di Management Internazionale
Headquarter Italy I Piazza Cavour 3 00193 I Rome, Italy
Sede Formativa UK: 6 Market Road, London, N7 9PW
www.asvi.it m.crescenzi@asvi.it
skype ID: marco.crescenzi.asvi - Twitter @marcocrescenzi1

Co-founder Member since 2006 EUCLIDNETWORK
European Third Sector Leaders Association, London.

Co-founder Member I-SIN - Italian Social Innovation Network
Napoli
Il Sig. Crescenzi si è mostrato cortese, ma ha completamente svicolato dalla sostanza delle critiche che muovo all'operato suo e della sua associazione. Crescenzi ribadisce la nobiltà della campagna "Perché non accada", rivendica il fatto che vi ha aderito per "ragioni ideali" e "senza alcun tipo di rimborso", e che tra i testimonial coinvolti ci sono "moltissimi artisti notissimi".

Questo nessuno l'ha messo in dubbio. Ma soprattutto, non c'entra proprio niente con i deplorevoli fatti di cui Crescenzi, e con lui l'ASVI, si è reso responsabile, ossia essersi presentato (insieme a Paolo Barletta e alla Micro Progress Onlus) a molestare - come da pratica consolidata di Scientology - una persona che ha il solo torto di essere invisa a Scientology, la multinazionale dell'intelligenza e dell'Etica.

Dopo una dichiarazione vittimistica, dove Crescenzi rivendica la nobiltà di essere eroicamente andato "all'attacco di consolidati interessi di multinazionali farmaceutiche", proclama sdegnato di non avere tempo per "rispondere ad illazioni, sospetti o a manovre" e considera chiusa la questione. Solo che Crescenzi definisce "illazioni o sospetti" quelli che nella realtà sono fatti concreti:
  • È un fatto concreto la querela che Crescenzi ha firmato.
  • È un fatto concreto il suo rifiuto del tentativo di riconciliazione proposto dal PM.
  • È un fatto concreto che il GUP ha giudicato assurda e pretestuosa la querela.
  • È un fatto concreto che il GUP ha giudicato false le premesse esposte nella querela.
  • È un fatto concreto che queste valutazioni sono state confermate fino in Cassazione.
  • È un fatto concreto che il GUP ha sentenziato che non si comprende cosa c'entrino Crescenzi e l'ASVI in questa meschina vicenda.
  • È un fatto concreto che il sistema giudiziario è stato usato al fine di infastidire e molestare una persona che non ha commesso nulla di criticabile.
  • È un fatto concreto che in tutti i gradi di giudizio è stato giudicato che è insensato definire "massimamente diffamatorio" una frase di cui "risulta dimostrata l'assoluta veridicità" e che "non presenta alcun contenuto né aspetto diffamatorio".
  • È un fatto concreto che - forti di una studio legale di fama nazionale - era stato chiesto un risarcimento danni di 100 mila Euro (alla faccia della "utilità sociale" di una onlus).
Chiarito quindi su cosa si sta discutendo, che senso ha fare presente che Elisabetta Armiato è stata la prima ballerina della Scala e che è una "persona di eccezionali qualità"? O che l'ASVI ha aderito alla campagna a titolo "volontario e su ragioni ideali"? Se non si hanno argomenti validi per difendersi da una accusa, e non si sente il dovere etico di chiedere scusa, tanto vale tacere.

Quanto a "difendere il buon nome mio e sopratutto di un'Istituzione amata ed onorata come ASVI", Crescenzi si tranquillizzi: chi ci legge saprà farsi un'opinione su chi è il responsabile di un eventuale discredito, su chi si comporta in modo corretto e chi dichiara cose false.