sabato 24 marzo 2012

Intervista a Maria P. Gardini cap. 7


Veniamo ora al periodo in cui Maria Pia Gardini esce dal movimento, ossia a quando, a causa di Scientology, sostiene di trovarsi "sul lastrico".

Siamo nel 1995. Pochi mesi dopo aver lasciato Scientology, di quel 1.840.000 dollari (o forse 1.500.000) donati alla chiesa, le vengono restituiti 740 milioni di Lire (già al netto delle competenze dell'avvocato), che corrispondevano a 540.000 dollari (e non 500.000 come va ripetendo). Si tratta di un importo che nel '95, da solo, avrebbe indotto qualche piccolo imprenditore a smettere di lavorare per vivere di rendita. All'epoca Maria Pia Gardini aveva 59 anni e 740 milioni erano una somma che le consentiva di affrontare la vecchiaia con agiata spensieratezza. (Considerando l'aspettativa di vita media, per la ventina di anni rimanenti erano 3 milioni al mese a cui aggiungere gli interessi, all'epoca molto remunerativi.)

Prima ancora che falso, parlare di "una persona molto povera", ridotta "sul lastrico", è oltraggioso verso i milioni di persone che non hanno per padre "un facoltoso proprietario terriero" e devono lavorare per vivere.

Spostiamoci ora a pochi mesi prima, nel 1994, quando in chiusura dell'esperienza in Scientology, Maria Pia vende l'appartamento in Florida ("con vista sui cieli tersi della Florida e le barche a vela dei newyorkesi facoltosi").

Nell'affidavit la Gardini dichiara che "la mia vita adesso [nel '94] era davvero difficile. Avevo pochissimi soldi". (Nel "Libro nero delle sette in Italia" la sua testimonianza occupa 19 pagine e la parola "soldi" compare 16 volte, "denaro" 8, "dollari" 5 e "lire" 9 volte.) Ma la sua vita era più che difficile: "mi sono trovata sul lastrico", dichiara in IMAIS.

Non si pensi però che venduto l'appartamento con vista sul golfo del Messico si fosse trasferita in un caseggiato popolare come chiunque si ritrovi con "pochissimi soldi" (chi invece è "sul lastrico" si rivolge alla Caritas). Maria Pia Gardini si trasferisce in Tunisia dove - si legge sempre su IMAIS - essendo sul lastrico aveva "appena acquistato una villa a Port el Kantaoui".

Ormai lo sappiamo, la Gardini è una donna raffinata, e la "villa" deve necessariamente essere "in una zona di resort, ville miliardarie e grand hotel". Non è tutto. Poiché la sua "vita adesso era davvero difficile" e poiché "Avevo pochissimi soldi", oltre alla "graziosa villa", sempre in Tunisia acquista "un capannone industriale" dove avvia la produzione di "pasta all'uovo, dai tortellini alle lasagne".

Stando a quanto racconta Maria Pia Gardini, la "fabbrica andava molto bene" e aveva trenta dipendenti. Rendiamo omaggio all'abilità imprenditoriale della Gardini, ma è un aspetto che in questo momento non ci riguarda (lo riprenderemo più avanti). Ciò che qui va rilevato è che se la Gardini acquista - senza un mutuo, bensì con il solo ricavato della proprietà delle Rocchette - una "graziosa villa" in una zona di alto pregio e un capannone dove monta un'attività industriale con 30 dipendenti, è una presa in giro ripetere come un mantra che è uscita da Scientology che era "molto povera", che si è "trovata sul lastrico", oppure che in Scientology "lei ci ha lasciato tutti i suoi denari" e che "Scientology l'ha messa sul lastrico" come scrive A. Laggia in "I miei anni in Scientology".

Può essere che ora Maria Pia debba davvero vivere nelle ristrettezze della pensione minima, ma se le cose stanno così, Scientology non c'entra. Per ammissione della Gardini stessa il suo patrimonio era così ingente che un esborso di 1.840.000 dollari appare un valore marginale. Inoltre, definitivamente chiusa l'esperienza in Scientology, dichiara di essere sul lastrico quando si trova in possesso di una somma (restituitale da Scientology) che all'epoca è decisamente importante, a cui va sommata un'eredità "cospicua", di cui appena una piccola parte è sufficiente per l'acquisto di una "graziosa villa" in una zona esclusiva di ville miliardarie. Non è possibile addossare a Scientology la colpa della sua attuale ristrettezza. Non deve sorprendente quindi che questa l'abbia citata in giudizio per quanto la Gardini va dichiarando sui media e in Internet.

Ma la testimonianza della Gardini presenta distorsioni ancora più sorprendenti.

In merito al periodo in cui si distacca da Scientology, nel '94, in IMAIS racconta che si trovò:
"costretta a vendere qualche proprietà. Inizio col disfarmi delle mie opere d’arte e d’antiquariato, in attesa di vendere gli immobili. I primi a partire saranno il campeggio delle Rocchette e la tenuta di Scarlino dove sorge la tomba di famiglia. E in questo modo riesco perlomeno a restituire tutti i soldi che gli scientologist mi avevano prestato per il progetto classe 8"
La Gardini tratteggia una situazione disperata: prosciugata da Scientology, è costretta a vendere beni mobili (opere d'arte e antiquariato) e beni immobili (di cui indica solo i primi due), per ripianare i debiti (in attesa di incassare l'eredità, la Gardini si fece prestare dei soldi per fare delle donazioni a Scientology, somme che quindi rientrano nel 1.840.000 dollari). Ma per chi sostiene che "non ho mai sentito il bisogno di tentare di ricostruire il mio passato", la Gardini parla decisamente troppo.

Sostiene che per "restituire tutti i soldi che gli scientologist mi avevano prestato", è costretta a vendere "qualche proprietà" (più le sue opere d'arte e le antichità). Ma quei debiti ammontano a 350.000 (1) dollari (all'epoca 540 milioni di Lire) e la vendita di quelle proprietà - lo vedremo subito - le renderà un importo enormemente superiore.

In secondo luogo, proprio in quelle stesse pagine dove afferma di essersi trovata "costretta a vendere qualche proprietà" a causa di Scientology, poco dopo fornisce una seconda versione completamente differente che lascia allibiti: Scientology non ha niente a che vedere con la vendita dei suoi beni mobili e immobili.

La Gardini spiega (e A. Laggia scrive) che suo cugino Raoul Gardini si ritrovò coinvolto nell'inchiesta Mani pulite e c'era il timore che sequestri giudiziari potessero toccare anche le proprietà di famiglia. Fu per questo motivo che:
"Il mio commercialista, forse eccedendo in prudenza, mi consiglia di vendere gli immobili finché sono in tempo, compresa la Rombaia" (la Rombaia è la "splendida villa con settemila metri di scoperto, a due passi dal mare. Un paradiso tra il Tirreno e la pineta.")
Colpo di scena: gli immobili che il commercialista consiglia di vendere sono gli stessi della citazione precedente, dove sostiene di dover vendere tutto perché impoverita da Scientology.

Dopo avere denunciato con tanta veemenza che Scientology l'ha messa sul lastrico perché è "una macchina mangia soldi", dopo aver mostrato una eroica abnegazione nella lotta che la contrappone alla setta perché "ormai... al massimo mi ammazzeranno, eh?", dopo aver ripetuto che conoscere "quello che ho passato spero consenta ad altri di salvarsi da un gruppo che reputo pericoloso", Maria Pia Gardini cambia versione completamente e con stupefacente disinvoltura dichiara di aver monetizzato le sue proprietà per aggirare la Giustizia italiana, occultando il suo patrimonio "finché era in tempo".

E infatti, mentre nella prima versione la proprietà delle Rocchette era stata venduta (insieme agli altri immobili) per ripianare i debiti, ora "con la vendita del campeggio delle Rocchette ... acquistai, assieme a un socio, un capannone industriale in Tunisia nel quale allestii un pastificio" (oltre alla "graziosa villa", ovviamente).

Le sue lacrimevoli vicissitudini, narrate in ogni intervista e in due libri, che la vedono vittima di una setta predatoria, sono inventate. Sono la ricostruzione di un passato che non esiste, un patetico tentativo di giustificare lo sperpero dissennato di un ingente patrimonio. E che sia dissennato è la Gardini stessa a dircelo: in IMAIS riferisce che "qualcuno dei miei parenti manifesta addirittura preoccupazione per il mio stato mentale".

Altro che "molto povera". La sola vendita di una proprietà (le Rocchette) le ha fruttato una villa in una zona di "ville miliardarie", un capannone industriale e l'avvio di un'attività imprenditoriale. Oltre a questo la Gardini ha venduto "la tenuta di Scarlino" (dove, non può fare a meno di precisare, "sorge la tomba di famiglia"). E ancora: antichità, opere d'arte, un appartamento all'Isola del Giglio, altre proprietà immobiliari non specificate e la proprietà di Castiglione della Pescaia (il paradiso tra il Tirreno e la pineta). Solo quest'ultima le frutta un miliardo e mezzo. Ma la Gardini non è solo molto povera, è anche molto generosa. "Non ricordo più a quanti staff ho prestato denaro per emergenze ... Facevo beneficenza, e la facevo col cuore" dichiara in IMAIS, e infatti quel miliardo e mezzo non lo tiene tutto per sé: diede "circa mezzo milione" (260 €) a suo genero (affidavit). Muove dei miliardi, e va sbandierando 260 euro regalati al marito di sua figlia.

Oltre a questo vortice di miliardi, rimborsi milionari, immobili venduti per sottrarli al sequestro giudiziario e alle graziose ville acquistate dove la magistratura non può arrivare, merita un cenno l'avventura imprenditoriale in Tunisia che, afferma la Gardini, tanta soddisfazione le ha dato. Una soddisfazione che ha dovuto interrompere nel 2000 per, dice lei, stare vicino alla nipote coinvolta in un incidente stradale. Ciò che sorprende è che appena chiusa l'attività, incomprensibilmente Maria Pia Gardini versa già in condizioni economiche molto difficili. Verranno persino fatte delle collette per aiutarla.

Non si comprende però che fine abbia fatto l'ingente patrimonio di cui disponeva quando Scientology era già scomparsa dalla scena. Come sia possibile che appena smette di vendere tortellini ai tunisini sia già in miseria. L'impressione è che l'avventura imprenditoriale non sia stata così brillante e che altri abbiano gioito delle soddisfazioni per quella fabbrica che "andava molto bene" ma che l'ha lasciata senza un soldo.

Tutta la storia di Maria Pia Gardini non regge. Non si fa scrupolo di tratteggiare un passato immaginario che la vede vittima di una setta malvagia, per poi smentirsi alla prima vanteria. Nell'affidavit (che è una dichiarazione giurata) usa toni drammatici, "Il mio legale mi disse di vendere la villa di famiglia. Non avevo più soldi", poi ammette candidamente che le fu invece suggerito di imboscare tutto - finché era in tempo - per motivi giudiziari.

Con a disposizione il ricavato dalla Rombaia (un miliardo e mezzo), più i 740 milioni che Scientology le ha reso, più il ricavato per "la tenuta di Scarlino", più il ricavato di altri immobili non specificati, e quello di opere d'arte e antichità, più la vendita della proprietà "Le Rocchette" con cui acquista una villa "in una zona di resort, ville miliardarie e grand hotel", un capannone industriale e avvia un'attività industriale con 30 dipendenti, appena uscita da Scientology la Gardini era ancora una persona ricchissima. Se anziché condurre una vita nel lusso adesso non ha più niente, la responsabile di questo sperpero non può essere Scientology che era già un capitolo chiuso.

In proporzione al patrimonio, Scientology ha inciso sulle sue finanze in misura molto inferiore di quanto non incida sul reddito della gente comune, quella che spende 50 mila Euro per arrivare a Clear e poi lascia il movimento avendo capito che le promesse di Scientology sono frottole.

Con molta sfrontatezza, in IMAIS la Gardini si rammarica pure del fatto che il valore della proprietà di Castiglione era di 4 miliardi, ma a causa della drammatica situazione in cui l'avrebbe messa Scientology, si vede costretta a svendere, e di miliardi ne ricava "appena uno e mezzo". In effetti l'urgenza c'era, ma non perché ridotta alla fame dalla cattiva setta (appellativo che rimane comunque valido), ma per il timore che il pool di Milano procedesse al sequestro.

Occorre molto più che disinvoltura per stravolgere i fatti fino a questo punto. Maria Pia Gardini mostra una sorprendente naturalezza nel cambiare versione, contraddicendo spensieratamente ciò che ha affermato poco prima. Le dichiarazioni vengono rilasciate con una baldanza da ipotizzare che lei creda davvero nella versione fornita in quel momento. È come se non riuscisse a rendersi conto della contraddittorietà delle sue affermazioni, un aspetto che merita ulteriori esempi che vedremo nel prossimo capitolo.

Possiamo concludere questo capitolo dedicato alla quarta affermazione della Gardini, riassunta nella dichiarazione "Sono entrata che ero una persona molto abbiente, sono uscita che ero una persona molto povera", con la consapevolezza che è tutto falso. A Scientology ha dato una somma di denaro rilevante, ma per lei del tutto marginale, che non ha inciso sul suo patrimonio.



NOTE:

1) nell'affidavit dichiara di essersi fatta prestare 200 mila dollari - che in IMAIS si riducono a 200 milioni di lire, circa 130 mila dollari - più 50.000 più altri 100.000. L'importo può quindi essere 350 mila oppure 280 mila dollari.