sabato 22 giugno 2013

Il teorema Tinelli: come creare una psicosetta - 1


"Arkeon: un caso esemplare di ‘psicosetta’ in Italia
(Lorita Tinelli )
Giornalista: Allora dottoressa quando inizia il caso Arkeon?

L. Tinelli: Arkeon viene alla ribalta mediatica quando una delle vittime – che, oltre a riferire di aver subito una vera e propria violenza di gruppo, ci ha rimesso il progetto di vita familiare in Arkeon, in quanto il suo compagno fu indotto ad una ‘trasgressione creativa’ (qui)
Questa intervista è emblematica della competenza con cui la presidente del CeSAP Lorita Tinelli ha costruito il suo teorema "Arkeon = psicosetta": in una sola frase sono racchiuse tre gravi accuse e altrettante sciocchezze.

La "vera e propria violenza di gruppo" di cui parla la dr.ssa Lorita Tinelli, violenza che è stata anche amplificata in stupro rituale di gruppo, si riferisce all'episodio di cui sostiene di essere rimasta vittima Gabriella Monaco, principale seguace della Tinelli e portavoce del fantomatico "Comitato Vittime delle Psico-sette".

È la vicenda che abbiamo già analizzato in questo post, che il pubblico ministero ha derubricato da violenza sessuale a violenza privata, e che il collegio giudicante del processo di Bari ha valutato insussistente (motivazione sentenza, pag. 833).

Anche la seconda condotta criminosa addebitata alla "psicosetta" ("ci ha rimesso il progetto di vita familiare in Arkeon"), vedrebbe come vittima ancora una volta Gabriella Monaco. Si tratta di un'accusa improbabile, che qui abbiamo visto essere nulla più di una fantasia di chi non vuole accettare la realtà, e che i 3 giudici del tribunale hanno così liquidato:
Fatto sta che la Monaco è stata lasciata dal marito che aveva iniziato al di fuori di Arkeon ed in modo del tutto indipendente da questi seminari una relazione extraconiugale. (Motivazione Sentenza, pag. 694)
Quanto alla "trasgressione creativa" (una fantasia che è stata analizzata qui) ecco come il Tribunale si è espresso a questo proposito:
Fatto sta che di questa tecnica hanno parlato solo queste tre testi, pur a fronte del dettagliato elenco di metodiche offerto da tutti i testi anche in relazione al contenuto delle domande delle parti, mentre il marito della Monaco, colui che dovrebbe aver agito questa tecnica, ha dichiarato di non sapere neanche cosa fosse ed ha precisato (col supporto di plurimi elementi) di aver conosciuto la donna con cui è attualmente legato per motivi di lavoro, iniziando con lei una relazione extraconiugale neanche vista di buon grado da Moccia [1]. (Motivazione Sentenza, pag. 569)
Va precisato che i tre testi (su un totale di 98) che hanno parlato di questa ipotetica "trasgressione creativa" sono:
  1. la E. F. a cui si è accennato in un post precedente come di una teste talmente screditata (insieme al marito P. P.) da risultare irritante il doverne analizzare la deposizione; 
  2. la Monaco, che ne avrebbe appreso l'esistenza da E. F.; 
  3. il teste E. E., che l'ha definita una "leggenda".
Per riassumere, il collegio giudicante del Tribunale di Bari ha sancito come totalmente infondato quanto dichiarato da Lorita Tinelli che si definisce "esperta a livello nazionale di fenomeni settari", la quale ad Arkeon ha dedicato oltre un decennio di "studi scientifici". Oltre un decennio di studi che hanno portato l'esperta a una conclusione completamente sballata. Si tratta comunque di studi alquanto fantomatici, dato che la ricercatrice e sedicente giornalista non ha mai pubblicato niente in merito, nonostante il CeSAP abbia come scopo "lo studio e la divulgazione di studi psicologici"; uno scopo che appare alquanto velleitario.


Va inoltre sottolineato che nella sua campagna anti-Arkeon la Tinelli insisteva particolarmente sugli abusi sessuali, un'accusa molto ghiotta per i media. Un esempio dell'enfasi che la pasionaria dell'antisettarismo radicale ha messo su questo aspetto pruriginoso, lo si trova nel verbale di sommarie informazioni rese il 28 febbraio 2006, dove dichiara di avere ricevuto una testimonianza di P. D. N.:
la quale riferisce di abusi di natura sessuale ricevuti da maestri "Reiki"
Le cose, ovviamente, non stanno così. Nella testimonianza pervenuta alla Tinelli, si parla di un singolo episodio, che vede coinvolto un singolo maestro, e soprattutto riguarda un episodio avvenuto in un contesto estraneo ad Arkeon, ai suoi seminari, intensivi, ecc. Si legge infatti nella testimonianza citata dalla Tinelli:
La serata incominciò con una cena (mi chiese di fargli il risotto al [illeggibile] e mi portò una bottiglia di champagne che bevemmo interamente).

Quella della Tinelli è una grave mistificazione, e quindi un abuso, commesso da chi sostiene di battersi contro gli abusi: parlando al plurale di "abusi di natura sessuale ricevuti da maestri", Lorita Tinelli estende l'accusa all'intero gruppo, come se questo reato fosse una prassi della "psicosetta". Eppure già nel 2007 il magistrato incaricato delle indagini aveva rimarcato l'estraneità di Arkeon alla vicenda:
I reati di violenza sessuale sono addebitabili esclusivamente al comportamento del F. M. ritenendo l’associazione capeggiata dal Moccia del tutto estranea a questi comportamenti
Nonostante venga smentita perfino dal magistrato inquirente, la presidente di "un'associazione di VOLONTARIATO SERIA che tiene alla tutela della gente" Lorita Tinelli continua con la sua infondata accusa di abusi sessuali generalizzati, che ingigantisce in violenze sessuali di gruppo, con il coinvolgimento addirittura di minori.

Conseguenza ovvia di queste esagerazioni è che Gabriella Monaco, la seguace più devota della Tinelli, inizialmente accusava il gruppo unicamente di averle plagiato il marito costringendolo a lasciarla per un'altra donna, ma successivamente sosterrà di essere stata vittima anche lei di violenza sessuale di gruppo. Incongruenza rilevata peraltro anche dal collegio giudicante:
Fatto sta che la Monaco è stata lasciata dal marito che aveva iniziato al di fuori di Arkeon ed in modo del tutto indipendente da questi seminari una relazione extra coniugale. E che la Monaco non avesse ravvisato ulteriori ragioni per iniziare la propria guerra ad Arkeon sembra comprendersi dalle parole di Y. G., la quale ha riferito che la Monaco le disse che aveva avuto un problema con Arkeon: la propria separazione dal marito. (Motivazione sentenza, pag. 694)

Iniziamo ora ad esaminare la visione [2] della Tinelli, che in Arkeon vede una psicosetta, ossia una di quelle organizzazioni che "infliggono quotidiane torture psicologiche" e rappresentano un "nuovo cancro sociale".

Partiremo dall'argomento fondante di questo miraggio, dalla chiave di volta su cui si regge l'intera costruzione logica del teorema Tinelli.

In una intervista la sedicente "esperta a livello nazionale di fenomeni settari" spiega che lo scopo dei "guru" è:
mettere le mani sul conto in banca dei seguaci [3]
Un risultato che viene ottenuto "minacciandoli, picchiandoli e violentandoli".

Anche per il caso in esame, il gruppo Arkeon, la Tinelli afferma che l'aspetto economico è quello che sta alla base di tutto. Scrive infatti nel capitolo "Conseguenza oggettive" del suo (inqualificabile) "studio" intitolato Caso Vito Carlo Moccia, che la Tinelli ha consegnato all'Autorità Giudiziaria:
Dalle testimonianze raccolte, [...] il danno prevalente è quello economico. [4]
In sintesi, il fine delle psicosette è derubare i propri seguaci e Arkeon ne è la prova, dato che è un "caso esemplare di psicosetta".

L'aspetto economico è un argomento che abbiamo già incontrato nei post precedenti, dove abbiamo visto l'avido "guru" offrire gratuitamente un proprio appartamento (arredato e di prestigio) a due coniugi senza tetto, a cui pagava anche riscaldamento, luce, gas, telefono e acqua. Coniugi che ha pure sostenuto con fondi personali (vedi qui).

Abbiamo visto anche il caso del perennemente indebitato P. V., a cui il "guru", nel compimento della sua attività predatoria, ha trovato un lavoro e una sistemazione abitativa per lui e la famiglia, e gli ha ripianato un debito di quasi 3.000 Euro (vedi qui).

C'è poi il caso di P. P., uno dei tre irritanti "maestri" di Arkeon di lungo corso, di cui nella motivazione della sentenza si rileva l'assurdità di presentarsi come "persona offesa" dato che in realtà "ha guadagnato rilevanti somme di danaro tenendo corsi e ben 30 iniziazioni" (pag. 603). In merito a questo P. P. i giudici constatano che:
è sempre MOCCIA a ripianare le perdite [della Reikon srl - ndr] ed uscire senza prendere un soldo, ma facendo sì che il P. venisse pagato così come era avvenuto in precedenza per un importo di ben 150 mila euro all’anno [5] [6] (ibidem)

Ma al di là di questi eclatanti episodi, l'aspetto sostanziale è che comunque erano innumerevoli gli elementi che avrebbero consentito a una persona in buona fede di comprendere che lo scopo di Arkeon non era "mettere le mani sul conto in banca dei seguaci". Si tratta di un aspetto evidenziato anche nella motivazione della sentenza, che a pagina 600 arriva a "rilevare la palese insussistenza della visione della psicosetta".

Prendiamo il caso della teste C. A.
Domanda: Lei chiese il master?
C. A.: Chiesi il master ma mi fu negato.
Da solo questo breve dialogo demolisce il teorema Tinelli. Anche uno sprovveduto capisce che - come ci spiega la Tinelli - se lo scopo di una "psicosetta" è "mettere le mani" sui soldi dei seguaci, è insensato indicare come caposetta chi nega a un "adepto" l'acquisto di un corso. Vediamo questa vicenda più in dettaglio:
Domanda: Innanzitutto che costo aveva il master?
C. A.: Io credo di ricordare intorno ai diecimila Euro, perché poi non avendolo fatto... ma penso che fosse comunque una cifra alta, questo me lo ricordo.
Domanda: Di che cosa si trattava? Avere il master cosa significava, frequentare un corso?
C. A.: Allora, per come l'ho vissuto io, perché poi non avendolo preso, comunque il master doveva essere la possibilità di mettere in pratica tutto ciò che si era vissuto e mi fu negato...
Domanda: Da chi?
C. A.: Da F. M., in quanto non mi riteneva pronta.
Domanda: Lei sarebbe stata disposta a pagare questi denari?
C. A.: Sì, ero consapevole.
Domanda: E li pagò poi?
C. A.: No, non avendolo avuto, no!
Domanda: Lo chiese più di una volta?
C. A.: Un paio di volte.
Abbiamo così una supposta esperta di sette ("essendo io una professionista esperta in tali fenomeni"), che indica come "setta" un'organizzazione che rifiuta (per due volte) la somma di 10.000 Euro, perché l'acquirente non ne avrebbe tratto beneficio. (Chi l'ha frequentata, provi a immaginare Scientology che nega a un suo seguace l'acquisto di un corso da 10.000 euro perché non lo ritiene pronto.)

Vediamo un altro episodio particolarmente significativo che troviamo nella deposizione di P. D. N., architetta per formazione e sommelier per passione. Amica della Monaco [7], P. D. N. è una delle ex più esacerbate (e come la Monaco stretta collaboratrice della Tinelli nel procacciare testimonianze anti-Arkeon):
Avvocato: Lei nel 2001 chiese un prestito di denaro al Signor F. M.?
P. D. N.: Allora, torniamo a quello che loro definivano il lavoro ed al mio processo con mia mamma, che dicevano che io non dovevo parlare con mia mamma perché mi influenzava negativamente eccetera. Ora, io dovevo pagare un trimestre d’affitto, okay, e avrei voluto chiedere a mia mamma di anticiparmi questi soldi, perché mi pagavano lo stipendio poco più in là, di conseguenza mi servivano questi soldi, e loro dissero: “Assolutamente non li devi chiedere a tua mamma, te li prestiamo noi”, tant’è che loro me li prestarono ed io glieli ridiedi la settimana dopo in contanti.
Avvocato: Quanti erano questi denari?
P. D. N.: Non mi ricordo.
Avvocato: 4 milioni?
P. D. N.: Non mi ricordo.
Avvocato: Le faccio vedere la e-mail. “Ai miei angeli custodi. Sono veramente mortificata per questa richiesta” - è una e-mail del Novembre 2001. “Sono veramente mortificata per questa richiesta”. Con il bonifico sotto.
P. D. N.: Sì, sì, la riconosco, ed aggiungo che erano talmente abili a fare passare una cosa come se fosse una richiesta da parte mia...
Giudice: Ci faccia capire, dottoressa. Quella l’ha scritta lei?
P. D. N.: Sì, sì.
Nei post precedenti abbiamo visto il credito da dare ai testimoni anti-Arkeon che fanno capo alla Tinelli. Adesso possiamo apprezzare l'attendibilità anche di questa "vittima", che è fondamentale per il teorema Tinelli. Dopo che le sono stati prestati quattro milioni di Lire (importo che lei non ricorda), non riesce neppure ad ammettere che li chiese, arrivando a sostenere che quel prestito le venne imposto (senza garanzie e senza interessi). Ecco il testo dell'e-mail sopra citata:
[oggetto:] Ai miei angeli custodi [8]

Ciao Maestri,
sono veramente mortificata per questa richiesta, ma apprezzo enormemente la vostra disponibilità. Se ha un valore, per intanto il mio impegno è a "parole e virtuale", ma lo formalizzerò al più presto quando ci vedremo, spero mercoledì alla mostra di Elisabetta.
I miei dati sono: P. D. N., Banca Popolare di Vicenza, viale ***, Ag.8, c.c. n° ***, ABI ***, CAB ***.

Grazie, ciao P.

Riassumendo. Questa P. D. N. necessita di un prestito. Non vuole chiederlo alla madre, e così si rivolge ai suoi due "Maestri", i quali essendo - come da teorema Tinelli - un branco di malavitosi unicamente interessati a "mettere le mani sul conto in banca dei seguaci", in banca ci vanno davvero, ma per fare la fila e depositare 4 milioni di Lire sul conto della "derubata". Importo che verrà restituito circa un anno dopo e non dopo una settimana.

Come possa una esperta di sette, o meglio, come possa un incompetente qualunque sostenere che questa era un'organizzazione dedita alla spoliazione degli allievi, è una conclusione che lascio al lettore. E poi è proprio la Tinelli che si permette di offendere lo "stato mentale" di una persona nota e rispettata: durante un travaso di bile la descrive come una di quelle "persone confuse, che cambiano idea come banderuole, che hanno manifestano il proprio stato mentale nel proseguo degli anni".




Note:

1) Mentre la Monaco ha ossessivamente dichiarato che il "guru" avrebbe imposto a suo marito questa nuova compagna, i giudici rilevano che fu "una relazione extraconiugale neanche vista di buon grado da Moccia"

2) "Visione" è il sostantivo utilizzato dalla corte nella motivazione della sentenza ("visione della psicosetta", pag. 600).

3) C'è del vero in quello che dice la Tinelli. Anche senza che i leader siano in malafede, in certi gruppi è possibile riscontrare una indebita pressione sui seguaci affinché facciano delle donazioni. Pressioni talvolta esercitate con modalità al limite del raggiro o comunque di moralità alquanto discutibile, come p. e. in questo recente esempio, che i solerti gruppi anti-sette si sono ben guardati dal riportare. Viene da chiedersi con quanta allarmata indignazione avrebbero strillato suoi loro siti web se questa sgradevole iniziativa fosse stata proposta da gruppi come Scientology o Damanhur.

4) Questa la frase intera: "Dalle testimonianze raccolte, molte delle quali non allegate per volere delle persone stesse coinvolte, il danno prevalente è quello economico". (L. Tinelli, Caso Vito Carlo Moccia, pag. 24)

5) A questo punto il lettore ha dei primi elementi per comprendere perché in un post precedente definivo P. P., E. F. e C. F. tre personaggi tanto irritanti da non volerne analizzare le deposizioni.

6) Riferendosi al "maestro pentito" P. P., nell'audizione al Senato Gabriella Monaco dichiara: "Sono state ascoltate persone che hanno perso anche 100.000 euro lì dentro".

7) "Lui è loro amico e sa che io lo sono di Gabriella" scrive P. D. N. nella testimonianza contenuto a pagina 3 dello pseudo dossier consegnato dalla Tinelli alla Digos.

8) L'oggetto dell'e-mail, non riportato dalla motivazione della sentenza, viene indicato durante il dibattimento.