lunedì 25 giugno 2012

FAVIS un'associazione da paura - cap. 5

(capitolo precedente)

INADEGUATEZZA E ANGHERIE

Gli ultimi post di questo blog sono dedicati alle associazioni che compongono il "Forum delle Associazioni Italiane di Ricerca Informazione e Contrasto dei Movimenti Settari e Culti Abusanti" (1).

Sono “pensieri banali”, articoli nati con lo scopo di validare il giudizio di "totale inadeguatezza" espressa da un utente di un news-group; tuttavia, giunti alla fine di questa disamina, l'ipotesi di partenza si dimostra vera solo in parte.

Dovendo esprimere un parere, assegnerei una valutazione limitata alla inadeguatezza per l'ARIS, e con uno sforzo di indulgenza anche a "Giù le mani dai bambini". La FAVIS (così come il CESAP) appare invece meritevole di un giudizio più severo.

La differente valutazione è dovuta al fatto che, mentre per l'ARIS vanno tenuti in conto la buona fede e il lodevole intendo di fare del bene, in Alessandrini il tratto predominante sembra essere l'acredine.

Abbiamo visto che Alessandrini (unitamente alla Tinelli del CESAP) individua in tutte le "associazioni culturali ed accademie olistiche” un "cancro sociale" da estirpare. Si tratta di un'intransigenza che non può essere il risultato di una razionale analisi della realtà, ma appare piuttosto discendere dall'intolleranza, che è più figlia dell'astio che della logica.

Un malanimo che oltre alle "sette" è indirizzato anche a quegli studiosi che Alessandrini vede come dei fiancheggiatori delle sette, in quanto colpevoli di invocare un maggior equilibrio prima di assegnare l'etichetta di "criminale".

Contro questi presunti "sostenitori", Alessandrini è coautore di una "battaglia" tanto spinta da essere l'oggetto di una interrogazione parlamentare (sen. A. Pastore) indirizzata ai ministri dell'Interno e della Giustizia, che esprime la preoccupazione per il "carattere oltranzista ed intollerante" dei componenti il "Forum", indicati come responsabili di:
"una vera e propria azione di persecuzione [...] non solo contro le minoranze spirituali, ma anche contro privati cittadini accusati pretestuosamente di esserne i sostenitori"
Nell'interrogazione si esprime preoccupazione:
"per la gravità obiettiva [...] della natura e dei metodi delle associazioni"
che compongono il "Forum", di cui si denunciano:
"casi di autentica persecuzione di persone che le associazioni antisette considerano corresponsabili di ogni malefatta [...]

In particolare l'interrogante ritiene di dover segnalare [...] la vicenda della dottoressa Raffaella Di Marzio studiosa di fama internazionale [...] che fu denunziata a Bari nel corso di una operazione di polizia nei confronti di un gruppo, al momento oggetto della sua osservazione e dei suoi studi, e di conseguenza indagata per associazione a delinquere, accusa archiviata nei suoi confronti dal pubblico ministero e dal giudice per le indagini preliminari di Bari, e che tuttavia ha continuato ad essere oggetto di denunzie e di esposti da parte di esponenti del Forum antisette e della Favis, atti persecutori che, dopo che la dottoressa Di Marzio si è iscritta all'albo degli psicologi, si sono concretati anche nel tentativo di provocare procedimenti disciplinari, con pretesti vari, a suo carico"

In poche righe, l'interrogazione riassume compiutamente quanto esposto in questa interminabile disamina, descrivendo un Maurizio Alessandrini impegnato in una "battaglia" che si caratterizza per uno zelo di stampo settario.

La Di Marzio non è l'unica vittima dei "metodi" di Maurizio Alessandrini, di Lorita Tinelli e degli altri componenti il "Forum". Anche Simonetta Po, gestore del sito "Allarme Scientology" e del blog “Il Temperino di Occam”, è oggetto di quegli "atti persecutori".

Per entrambe, il motivo di questo ostracismo è da ricercarsi in tre prese di posizioni intollerabili per i paladini della "capacità-diritto ad auto determinarsi" di ogni persona:
  1. essersi pubblicamente pronunciate a sfavore della reintroduzione del "reato di plagio" (ossia avere espresso un'opinione);
  2. sostenere che in una controversia è necessario ascoltare entrambe le parti, perché la sola testimonianza dell'ex affiliato divenuto ostile non è sufficiente per assegnare a un gruppo l'etichetta di "setta criminale" (ossia avere espresso un'opinione);
  3. avere criticato i metodi di Lorita Tinelli, presidente del CESAP e leader del "Forum" (ossia avere espresso un'opinione).
L'impegno ultra decennale del gestore di "Allarme Scientology" per fornire un'informazione indipendente sulla controversa multinazionale fondata da L. Ron Hubbard (che le sono costate pesanti molestie), l'aver creato una enorme biblioteca critica che non ha eguali in Italia (da cui il sito della FAVIS ha copiosamente attinto), non valgono più nulla. La Po, come la Di Marzio, è una rinnegata. Una "apostata", quindi peggio di una "miscredente".

La mentalità manichea non è risolutezza d'animo, è fanatismo. Secondo la logica di questo modo di vedere, il gradiente successivo agli esposti e alle denunce è il ricorso a una "squadra operativa", che in nome di un bene superiore faccia finalmente giustizia dei traditori della causa. Saremmo così alle squadracce fasciste, al manganello e al resto.

Ma se il ricorso a un simile gruppo di sgherri è un pericolo non realistico, menzionato al solo fine di ricordare a cosa conduce questo tipo di logica, ciò che desta una preoccupazione reale è apprendere dal sito del Senato che Maurizio Alessandrini & C. sono "pressoché l'unica fonte di informazione e di consulenza per le squadre antisette della Polizia di Stato".

In un paese dove un buttafuori con un falso diploma di maturità diventa sottosegretario (a 7.000 euro netti al mese), non ci sarebbe da stupirsi, ma leggere nell'interrogazione parlamentare che l'"attività della magistratura inquirente" è "strettamente connessa" ad associazioni dal "carattere oltranzista ed intollerante", suscitare allarme. Un allarme quanto mai concreto se si considera che le Squadre Antisette della Polizia di Stato:
"hanno finito per operare pressoché esclusivamente come "braccio secolare" del "servizio antisette" dell'associazione Comunità papa Giovanni XXIII e del cosiddetto Forum"



Note:

1) Sembra che neppure ai componenti stessi del "Forum" sia chiara l'esatta formulazione del nome:
"Forum ... dei Movimenti Settari e Culti Abusanti"
"Forum ... dei Movimenti Settari Nocivi"