lunedì 2 settembre 2013

Il teorema Tinelli: come creare una psicosetta - 6

Salvia divinorum, buone notizie e insignificanti segreti

La salvia divinorum

Stando a quanto afferma Gabriella Monaco, fedele seguace dell'associazione carismatica CeSAP e portavoce del fantomatico "Comitato Vittime delle Psico-sette", durante i seminari Arkeon si usavano "strane sostanze", presumibilmente per fini illeciti. Questa la sua testimonianza:
Il seminario durò cinque giorni e quattro notti, durante le quali facemmo esercizi deliranti mentre incensi e altre strane sostanze venivano bruciate nell’ambiente. (qui)
Successivamente, quelle ambigue "strane sostanze" diventarono delle più pericolose "strane sostanze che intorpidivano la mente" (RAI 3) e infine, quando la Monaco venne audita dalla 2ª Commissione del Senato, le "strane sostanze" si trasformarono in ben più efficaci "potenti allucinogeni":
dalle testimonianze di questi maestri pentiti è venuto fuori che venivano bruciate anche sostanze proibite tipo "salvia divinorum" con potenti effetti allucinogeni.
Sostanze che, sempre secondo Gabriella Monaco, forse venivano anche "aggiunte a cibi e bevande" [1].

Per inciso, non deve sorprendere che personaggi come la Monaco, la Tinelli, Maurizio Alessandrini o Maria Pia Gardini vengano chiamati in qualità di esperti da una commissione del Senato. In questa veste nel 2005 è stato audito persino il pirotecnico Gian Paolo Vanoli (qui una raccolta delle sue esternazioni e qui un'imperdibile descrizione delle sue tesi), irriducibile propugnatore dell'urinoterapia (tutte le malattie sarebbero curabili bevendo o assumendo via clistere la propria urina), inventore della macchina antigravità, della fusione fredda (che utilizza già da anni), insieme all'ex medico Simoncini co-inventore della "cura al bicarbonato" contro il cancro, feroce oppositore delle vaccinazioni, a causa delle quali il 40% (quaranta) dei neonati nascerebbero con malformazioni. Molto conosciuto sui newsgroups italiani, Gian Paolo Vanoli si è reso protagonista di uno degli episodi storici nel web italiano: viste le terribili informazioni reperibili in rete, l'utente di un newsgroup frequentato da Vanoli chiese al "naturopata" cosa ne pensasse del pericolosissimo monossido di di-idrogeno contenuto in una nota bevanda gassata (ma anche nei detersivi per pavimenti e persino nelle fontanelle pubbliche). A quel punto Vanoli inserì nella homepage del suo sito un link per una raccolta firme per la messa al bando del monossido di di-idrogeno e pubblicò una pagina di "studi" sui terribili effetti della sostanza (tuttora visibile qui). La farsa ebbe fine quando qualcuno ingenuamente chiese: "ma la formula del monossido di diidrogeno, è H2O....si tratta dell'acqua, l'acqua che beviamo tutti!" A quel punto Vanoli sparì per alcuni mesi dai newsgroups, per poi riprendere imperturbabile le sue bislacche campagne fino ad essere convocato dalla commissione del Senato in qualità di esperto.

Ma torniamo alle denunce della Monaco. Chi segue questo blog, probabilmente ora si aspetterà di leggere che quelle dichiarazioni sono una minchiata, ma si sbaglia. Mi astengo da esprimere giudizi per due motivi. Il primo è che la sentenza del processo Arkeon prende in considerazione anche questa "allucinante" accusa ed è quindi a lei che lascio la parola:
Si è perfino prospettato ma correttamente non coltivato il tema dell’utilizzo della salvia divinorum, argomento che si trova nel solo scritto di C. F. (pag. 569)
In sostanza, i giudici hanno ritenuto corretta la scelta del PM di non prendere in considerazione questa ipotesi di reato in quanto, al pari della "trasgressione creativa" (vedi qui), si tratta di un'accusa che già a prima vista appare chiaramente una bufala.

Il secondo motivo è che a volte le storie che riguardano il CeSAP racchiudono al loro interno una seconda storia ancor più interessante che merita di essere raccontata. Questa storia-matrioska ha inizio nel 2006 quando C. F., uno dei 3 "irritanti" maestri di lungo corso, in un memoriale scrive che:
Dopo una accurata preparazione della stanza con incensi, salvia bruciata (talvolta è stata usata anche la salvia divinorum, sostanza allucinogena ora proibita) (Motivazione sentenza, pag. 535)
Il fatto che, tra un centinaio di testimoni, C. F. sia stato l'unico a riferire di questa mascalzonata, per la corte significa - anche in considerazione della credibilità complessiva del teste - che si trattava di una maldicenza senza fondamento. Non è così invece per i "pochissimi" ma esacerbati ex-arkeoniani riuniti alla corte della psico-cacciatrice Lorita Tinelli. Com'è stato più volte evidenziato, nell'ambiente antisette viene accolta con entusiasmo qualsiasi testimonianza ostile (mentre sono puntualmente scartate quelle favorevoli, perché frutto del "menticidio", come usa dire Maurizio Alessandrini). In questo caso, l'accusa non solo viene accolta, ma anche adeguatamente gonfiata: quel "talvolta" diventa una prassi regolare, e un resoconto isolato si trasforma in una pluralità di "testimonianze di questi maestri". Ecco così che un pettegolezzo inattendibile viene dopato come un ciclista e promosso al rango di certezza. Una verità che in omaggio al suo dovere di informare, la stampa prontamente riporta:
C'era «lo scambio dei trattamenti»: aria intrisa di salvia divinorum, potente allucinogeno (Repubblica, 16 maggio 2008)
Che lo "scambio dei trattamenti" consistesse in "aria intrisa di salvia", ci dà la misura della credibilità dell’autore dell’articolo Sandro de Riccardis, ma veniamo finalmente alla storia nascosta nella storia. Quella che secondo la vulgata antisette era una "pratica abituale", e secondo il "maestro pentito" C. F. era un "talvolta", fu in realtà una volta sola, ma soprattutto è necessario precisare che ad acquistare e proporre l'uso del "potente allucinogeno" (mescolato a salvia bianca e cedro, le essenze abituali) fu proprio C. F., colui che ha svelato al mondo che "talvolta è stata usata" ecc.

Il "maestro" di Arkeon C. F. è un personaggio oggettivamente indifendibile ma, ispirato dalla mirabile rettitudine della dr.ssa Lorita Tinelli vista nei post precedenti, la correttezza mi impone una precisazione: la normativa che ha reso illegale la salvia divinorum è la 54 del 2005, mentre il fatto risale ad alcuni anni prima, quando era lecitamente in vendita. Per di più venne usata in quantità infinitesimale. Per cui, quando C. F. la acquistò e l'utilizzò, non commise nulla di illegale. (Una precisazione che Gabriella Monaco - che invita gli altri a un comportamento basato su "correttezza e rispetto" - si è ben guardata dal fare.)


Le buone notizie e un segreto

Dopo questa interminabile rassegna di personaggi poco presenti a sé stessi, dichiarazioni a vanvera, istigazioni a mentire, smaccate falsità e potenti allucinogeni, passiamo a una buona notizia, perché ci sono anche quelle, dato che l'amore vince sempre, come ci ricorda il volgare anziano erotomane, che paga delle giovani prostitute (anche minorenni) dopo aver loro mostrato il "lettone di Putin" [2]. La buona notizia è che a volte alla Tinelli riescono delle opere interessanti, e qui ne segnalo una delle più apprezzabili (per chi scrive, un capolavoro).

La meritevole prestazione ha a che fare con una lettera che la leader carismatica ha inviato ai responsabili delle strutture alberghiere dove Arkeon era solita tenere i suoi seminari. Come prima cosa vediamo la lettera stessa, anche questa contenente degli aspetti che meritano di essere segnalati, consistenti in una intimidazione così goffa da risultare buffa. Scrive la Tinelli ai direttori di alcuni hotel:
Nel portare a vostra conoscenza che Arkeon pubblica sul proprio sito numerosi dettagli sull'ospitalità che le vostre strutture offrono ai loro seminari, che in molti hanno definito inquietanti, e che sono oggetto d'inchiesta non solo televisiva ma anche giudiziaria, il Cesap comunica che non si riterrà responsabile per alcun danno d'immagine a vostro carico che potrebbe scaturire dal prosieguo delle indagini: sarà al contrario sentitamente apprezzata qualsiasi forma di collaborazione e sarà premura del direttivo dell'associazione segnalare prontamente alle autorità le strutture che fattivamente si renderanno disponibili nel perseguire l'obiettivo di far luce su attività dai pesanti risvolti. (Enfasi nell'originale)

Una piece interessante, dove la comicità si presenta in scena travestita nei panni del dramma. Gli aspetti umoristici sono molteplici. È sorprendentemente insensato ipotizzare che dallo sviluppo delle indagini su Arkeon un hotel possa subire un danno di immagine. Altrettanto insensato che qualcuno possa attribuire la responsabilità di questo danno al CeSAP, che sulle indagini non ha competenza. Certo, per i critici più esigenti è invece meno divertente quell'invito a "qualsiasi forma di collaborazione", una richiesta dal sapore sgradevolmente minaccioso e ricattatorio che ricorda i metodi della Stasi. Si sollecita la delazione con la poco credibile lusinga dell'apprezzamento del "direttivo" (ecco un nuovo organo societario [3]). Non si capisce a chi possa fregare qualcosa di questo apprezzamento, né perché ci si dovrebbe rivolgere al CeSAP anziché agli organi inquirenti, né a che titolo dovrebbe essere il CeSAP a "segnalare prontamente alle autorità" i collaborazionisti.

D'accordo, a causa della goffaggine di quella minaccia la lettera perde di pregio, ma quando la Tinelli la pubblica sul suo sito, scrive un'introduzione che fa volare la sua performance nell'empireo dell'arte. Il colpo d'ala è una sofferta domanda (non si sa se rivolta ai direttori degli hotel o al fato), che esprime con vigore l'inquietudine esistenziale del genere umano il quale si chiede:
Come qualcuno non abbia notato il passaggio di bare [4]
Se un blasfemo osa chiedersi "Ma non le era sorto il dubbio che fosse una baggianata? Come si fa a ipotizzare che qualcuno entri in un hotel trascinando faticosamente una cassa da morto?", il Signore saprà perdonarlo perché chiaramente non sa quello che fa: questa è la Tinelli nell'esercizio della sua tinellitudine; è la Tinelli che sta dando il meglio di sé.

Capisco che chi non è avvezzo alle tinellate, potrebbe restare perplesso e chiedersi se non ci sia del vero nel grido di dolore della psico-cacciatrice di draghi. D'altronde, non è facile ipotizzare che una Presidente Nazionale scriva una cosa che appare tanto insensata, senza prima essersi accertata di non coprirsi di ridicolo. Anche se è una Presidente Nazionale che sostiene falsamente di aver "presieduto ad una Udienza alla Camera dei Deputati".

Per fugare questo comprensibile dubbio, ci viene in aiuto C. Campidoglio, che sul suo blog ha descritto il seminario che avrebbe richiesto la processione di bare. Un seminario che ha rappresentato un'ossessione per i seguaci della leader carismatica Lorita Tinelli, che sul forum del CeSAP (ora deserto dopo che il caso Arkeon si è dissolto nel vento) mostravano la loro frustrazione perché non ne sapevano nulla. L'avevano solo sentito nominare e lo immaginavano pervaso di aspetti macabri.

Racconta Cosimo sul suo blog che:
Ad un certo punto del seminario, si celebrava ritualmente la propria morte. Togliendo la pietra che ci rappresentava dal più ampio cerchio della vita. E andando a costruire una tomba sotto il proprio albero. Non c’era nessuna bara. E nessuna processione. Mi viene da ridere pensando alla Tinelli che fantastica di inesistenti processioni di inesistenti bare: se uno prova anche solo a pensarci, come potrebbe immaginare una roba simile? Con cosa la faccio, la bara? E verso cosa sarebbe stata organizzata la fantomatica processione? È possibile non rendersi conto di quanto sia grottesco e ridicolo immaginare una cosa simile? C’erano invece tombe, ciascuno costruiva la propria, ed erano ovviamente tombe simboliche. Si mettevano alcune pietre sotto il proprio albero a segnare il perimetro di una fossa ideale e magari si metteva in cima qualche pietra impilata a mo' di lapide, con una propria foto. Lo scopo non era scavare fosse e fare edilizia funebre, ma meditare sul senso della vita attraverso un’azione rituale. Devo dire che la ridicola fantasia della Tinelli mi ha fatto ripensare con ilarità alla varietà di modi in cui tanti miei amici nello stesso seminario intesero quell’atto simbolico e rituale. Chi si limitò a mettere un sassetto e una foto. Chi scoprì l’anima dello speculatore edilizio, edificando una tomba agile e moderna con una serie di coppi avanzati, [...] Quello che io mi portai a casa da quel seminario bislacco, nel quale ho riso più che in tutti gli altri seminari, è riassunto in una paginetta che scrissi quella sera su quella tomba e che ho ritrovato oggi, in un momento particolare della mia vita, cercando materiale per questo post (e per questo posso ringraziare la Tinelli).
Seguono alcune riflessioni sul contrasto tra la semplicità di quell'esperienza piuttosto naif e l'ossessiva ricerca di lugubri quanto improbabili misteri. Ne raccomando la lettura.

Quanto all'angosciante invocazione della Tinelli, rivolta a un cielo indifferente alle umane sofferenze, viene da domandarsi: se una "vittima" le avesse raccontato che il "demonio Moccia" gli aveva rubato la portaerei, adesso la Tinelli invierebbe delle lettere alle Capitanerie di Porto chiedendo "come qualcuno non abbia notato il passaggio di ..."?

Lasciamo da parte le domande impertinenti e atteniamoci ai fatti. Ecco cos'ha dichiarato Gabriella Monaco, portavoce di un comitato patrocinato dal CeSAP, che quel tipo di seminario l'ha sentito nominare solo dopo la sua frequentazione del CeSAP:
C’era il seminario sulla morte, durante il quale si costruiva la propria tomba... ho conosciuto gente che ha frequentato e ha raccontato che ci si seppelliva. Questo per far capire dove arriva il condizionamento.
Che dire? buon sangue non mente. Con un'allieva così la Tinelli ha trovato la sua erede al CeSAP. Ma torniamo alla maestra che all'allieva ha ancora tanto da insegnare. Il preambolo con cui la Tinelli spiega il senso della lettera intimidatoria contiene altri spunti interessanti. Il primo già nel titolo:

"La fantomatica lettera contro Arkeon"

Avendola lei stessa definita "fantomatica" nel titolo, ci si aspetta che nel testo la Tinelli spieghi che è inesistente, frutto dell'immaginazione "di qualche ossessionato/a" che "ha 'sporcato' la rete con i propri deliri". Invece no: prima la qualifica come fantomatica, poi ci informa che esiste.

Un'altra particolarità interessante del testo firmato dalla Presidente del CeSAP è il sapore inconsueto del diminutivo inserito nella frase "salivano su un pulmanino vestiti di stracci" (si veda la nota 3). Adesso i più pedanti rileveranno che pullman si scrive con due elle; che renderlo al diminutivo è come fare il diminutivo di "ciao"; che già il post "Pol Niuman un pò, bisfrattato" evidenziava l'insofferenza della dr.ssa Lorita Tinelli per i rigidi formalismi grammaticali; che sia il vezzoso pullman quanto i laceri indumenti appartengono entrambi al regno della fantasia come il viavai di bare nelle hall degli hotel (si veda in merito il post di Cosimo). Ma si tratta di gente arida, che non riesce a cogliere la forza evocativa dell'arte.

E ora un segreto insignificante, peraltro rivelatore di quanto la mia mente sia disturbata. Quando leggo una frase della Tinelli particolarmente ben riuscita, come questa sulle bare, immancabilmente la mia fantasia la associa agli immortali versi della canzone "Cicale":
          Telecicale,
          cicale cicale cicale
          e la formica
          che invece non ci cale mica
          per cui la quale,
          cicale cicale, cicale
Heather Parisi canta: Cicale


(continua)


Note:


1) Questo il resoconto sommario n. 315 relativo all'audizione della Monaco: "Fa inoltre presente che le attività di manipolazione mentale sono favorite dall'uso di sostanze psicotrope, sicuramente bruciate nel corso di cerimonie collettive ma che ella non esclude possano essere aggiunte a cibi e bevande.

2) C'è volgarità e volgarità. C'è quella che salta agli occhi e quella che si manifesta con un solo gesto, rivelandosi tutta. Quella di Berlusconi per esempio è evidente. Basta guardalo, con quella maschera da Jocker, ridanciana e sinistra, l'ilarità posticcia, la cordialità sospetta dell'imbroglione da fiera, che ti sta per tirare il colpo. Come dicevano in Blade Runner: un lavoro in pelle. Che si presenta con le suture in vista, e si aspetta che lo prendiamo per vero. E ha ragione, perché se gli italiani si sono bevuti le sue bugie, si possono bere anche la sua faccia. La volgarità di Berlusconi è una volgarità di primo grado, ostentata, lineare, coerente. Non c'è niente che la contraddica: il compiacimento di sé, napoleonico, ridicolo, ribaldo. La corte a sua immagine, maschi e femmine; i servi in ginocchio e i servi che fanno finta di stare in piedi, che sono anche i più penosi. Però non c'è bisogno di essere cafoni per essere volgari. Non occorre essere Berlusconi per raccontare le barzellette sui gay, o fare battute da vecchio maniaco, dopo il terremoto all'Aquila con 300 morti davanti.

3) Presidente, Vicepresidente, Soci, Segretari, Consiglieri, Presidenza, Tesorieri, Assemblee dei Soci, Consigli Direttivi, Scrutatori, Collegi dei Revisori, segretarie, Responsabile Area Qualità, dipartimenti. Questo è un sommario elenco degli organi di un'associazione che, stando alla testimonianza resa in tribunale da una ex collaboratrice del CeSAP era sostanzialmente composta da una unica persona: la Tinelli.

4) Questa la frase completa: "Pubblicando la presente chiediamo pubblicamente alle tante strutture ricettive, come non abbiamo sentito le urla provienienti dalle stanze in cui i membri di Arkeon saggiavano le lro dinamiche. Come qualcuno non abbia notato il passaggio di bare, come nessuno dei dipendenti non abbia notato che membri di Arkeon salivano su un pulmanino vestiti di stracci per andare a chiedere l'elemosina in paesi vicini. Ci chiediamo davvero come le strutture ricettive non abbiano notato nulla di strano." (grassetto in originale.