lunedì 18 giugno 2012

FAVIS un'associazione da paura - cap. 4

(capitolo precedente)

ACCADEMICI ACCREDITATI, ANZI INUTILI

Se da una parte il presidente della FAVIS Alessandrini ricorre all'autorevolezza degli "studi di accreditati accademici mondiali del settore" per sostenere le proprie istanze, in altre situazioni mostra tutto il suo malanimo per una categoria che considera composta da perditempo, capaci solo di "compilare grandi volumi". Evidentemente un'attività oziosa e futile.

Ai suoi occhi, gli studiosi sono responsabili di una colpa imperdonabile: rigettare la nozione di plagio che, al pari delle teorie sull'etere cosmico, la memoria dell'acqua o la fusione fredda, dopo il clamore iniziale sono state tutte cestinate perché rivelatesi infondate.

Per gli anti-sette questo non è banale negazionismo: c'è anche chi paventa l'immancabile complotto internazionale. In una trasmissione andata in onda su SM TV (in cui erano presenti solo degli anti-sette), in merito alla reintroduzione della legge sul plagio la conduttrice domanda: "Molti studiosi non sono d'accordo con questa legge [...] Vogliamo capire anche questa posizione?"

Risponde il consigliere nazionale del GRIS Adolfo Morganti, presente in studio a fianco di Alessandrini:
"La posizione si capisce molto velocemente. Ci sono, e sono individuabili per nome e per cognome, non ho mai problema a farlo, sono 15 anni che li faccio, delle lobby internazionali che tutelano queste grosse organizzazioni settarie. [...] Per cui ci sono delle organizzazioni che affettano una dignità accademica che francamente è molto discutibile, ruoli accademici che non hanno, che sostanzialmente dicono che il problema non esiste."
Gli anti-sette sono convinti di avere smascherato una congiura ordita da "falsi accademici", ma vale la pena ricordare che tra questi bugiardi che affettano "ruoli accademici che non hanno", oltre ai già citati M. Aletti, fondatore della Società Italiana di Psicologia della Religione, e R. Di Marzio sempre della SIPR e corrispondente dell'ICSA, troviamo l'intero gotha internazionale degli studiosi di questo campo:
  • Anson D. Shupe, membro della Society for the Scientific Study of Religion e della Association for the Sociology of Religion;
  • James T. Richardson, docente di sociologia alla University of Nevada, Reno;
  • David G. Bromley, direttore dell'Institute for Social Research alla University of Hartford, direttore del Department of Sociology and Anthropology alla University of Virginia, direttore del Journal for the Scientific Study of Religion;
  • Ermanno Pavesi, medico psichiatra e psicoterapeuta, membro di diverse accademie internazionali;
  • Michael Langone, Ph.D., psicologo, direttore dell'International Cultic Studies Association;
  • Silvio Calzolari, docente di Storia delle Religioni Orientali e Islamologia;
  • Aldo Natale Terrin, docente di Storia delle religioni;
  • Lorraine Derocher sociologa delle religioni e docente universitario.
Inoltre, nel 2005 quarantasette studiosi di storia e sociologia delle religioni di tutto il mondo scrissero a Ciampi, Berlusconi e Fini invitandoli a fermare il disegno di legge all'epoca in discussione alla commissione Giustizia del Senato per introdurre il reato di "manipolazione mentale". Tra questi:
Enzo Pace, Università di Padova
Domenico Maselli, Università di Firenze
Luigi Berzano, Università di Torino
Clemente Lanzetti, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Fanny Cappello, Università di Bologna
Veronica Roldán, Università Roma Tre
Massimo Introvigne, Direttore, CESNUR, Torino
Eileen Barker, London School of Economics
Rebecca Moore, San Diego State University (1)
David G. Bromley, Virginia Commonwealth University
James T. Richardson, University of Nevada, Reno
Rodney Stark, University of Washington
Jim Beckford, University of Warwick
Karel Dobbelaere, Katholieke Universiteit Leuven
Roland Campiche, Université de Lausanne
Thomas Robbins, Rochester, Minnesota
Jeremy Gunn, Emory University, Atlanta
Pauline Côté, Université Laval, Québec
Liliane Voyé, Université Catholique de Louvain
George D. Chryssides, University of Wolverhampton
Timothy Miller, University of Kansas
Phillip Charles Lucas, Stetson University
Jane Williams-Hogan, Bryn Athyn College
Susan Palmer, Dawson College, Montréal
Milda Alisauskiene, New Religions Research and Information Centre, Vilnius
Michelene Pesantubbee, University of Iowa
Dallas A. Blanchard, University of West Florida, Pensacola
Stuart A. Wright, Lamar University
Constance A. Jones, California Institute of Integral Studies, San Francisco
Douglas E. Cowan, University of Missouri, Kansas City
Solveiga Krumina-Konkova, Latvijas Universitàte
Considerarli tutti dei falsi accademici venduti alle multinazionali, serve solo a evidenziare l'inconsistenza logica e argomentativa di chi sostiene una tale sciocchezza.

Oltre al consigliere nazionale del GRIS Adolfo Morganti, anche Gabriella Monaco, che risulta essere la referente del fantomatico Comitato Vittime delle Psico-sette (2) (patrocinato dal CESAP, quindi un'emanazione dell'associazione della Tinelli) ha ripetuto sostanzialmente le stesse cose alla commissione del senato che conduce una "Indagine conoscitiva sul fenomeno delle cosiddette «SETTE»":
"Le sette poi siccome hanno potere economico, non solo possono permettersi avvocati tanto a loro non costa nulla, si arricchiscono in maniera esagerata nel giro di pochi giorni, ma possono anche pagare studiosi o pseudo-studiosi che possono garantire per loro. In questo momento, io oggi, prima di venire qua, il mio nome era stato pubblicato e divulgato da persone vicine al mondo di Arkeon. Io sono stata prontamente informata dal CESAP e dal FAVIS che sono due associazioni che mi hanno sostenuto. Si sta creando siccome le sette sanno di perdere un potere economico si stanno affiancando di studiosi o presunti tali che possono sostenere che non esiste la manipolazione, o come nel mio caso, che non esiste una vittima, che non è accaduto quello che è accaduto, in nome di una fantomatica libertà religiosa e vanno addirittura ad attaccare quelle poche associazioni sul territorio che ci sono che possono dare ascolto e raccogliere disperati come me"
Ciò che suscita maggior sorpresa in un tale sproloquio è il fatto che la commissione di senatori l'abbia presa seriamente, al punto che in una intervista la senatrice Allegrini ha dichiarato:
"L'ultima audizione, soprattutto, è stata molto importante. Alcune vittime ci hanno spiegato come sono riuscite ad uscire dalle sette e ci hanno raccontato i problemi che hanno dovuto affrontare dopo. Di solito si tratta di difficoltà psicologiche, di natura fisica e finanziaria.
[...]
La testimonianza di Maria Pia Gardini, cugina di Raoul, è fondamentale in questo senso perchè ci racconta con grande drammaticità non solo dei milioni di dollari dati a Scientology, ma soprattutto della vicenda della figlia finita tragicamente."
Come già rilevato in un post precedente, la dichiarazione della senatrice Allegrini assume aspetti di comicità involontaria, poiché come ampiamente dimostrato in questo blog, tra le accuse che Maria Pia Gardini muove a Scientology non ce n''è una sola che regga a un'analisi anche superficiale. Ma non è meno strambo lo sfogo della Monaco. Con la frase "oggi, prima di venire qua, il mio nome era stato pubblicato e divulgato", denuncia una fuga di notizie di cui sarebbero responsabili "persone vicine al mondo di Arkeon". Come sia possibile considerare una notizia riservata la partecipazione a una Audizione Pubblica presso un organo istituzionale (e quindi tenuto alla trasparenza) qual è una Commissione del Senato, è una cosa di cui è difficile capacitarsi. Nemmeno l'agenzia di stampa AGENPARL ("Agenzia Parlamentare per l'informazione politica") deve esserci riuscita, visto che è stata lei a divulgare proditoriamente la notizia alcuni giorni prima della seduta. Ma gli anti-sette vivono in un mondo di complotti, e devono ritenere "vicina al mondo di Arkeon" anche l'Agenzia Parlamentare.

Per sua fortuna la Sig.ra Monaco è sostenuta dal CESAP e dalla FAVIS, i quali dando prova di lodevole arguzia l'hanno prontamente "informata" del misfatto, ma non sappiamo quali contromisure siano state adottate. Si sarà camuffata con barba e baffi finti.

Piuttosto patetico è invece l'intento della Monaco di svilire gli "studiosi-mercenari" definendoli, per due volte, "pseudo" o "presunti tali". È evidente che la Monaco ha voluto togliersi una soddisfazione e dare sfogo al suo rancore, ma così ribadisce ulteriormente il grado di attendibilità di una "disperata" come lei.

Torniamo ad Alessandrini e alla sua avversione per gli "accreditati accademici". Sempre alla commissione giustizia del senato, nel settembre del 2011 anche Alessandrini sfoga il suo risentimento per un ambiente da cui si sente peraltro snobbato:
  1. Desidero poi rilevare come in 11 anni di attività non siamo mai stati contattati da studiosi o accademici di questa materia.
  2. Le pochissime associazioni e persone che in Italia hanno il coraggio e la volontà di proseguire questo lavoro che si rivela costoso a livello economico, emotivo e fisico, vengono dileggiate come poco qualificate, non titolate e non laureate.
  3. Ricordo che il dottor Introvigne ha anche sottolineato che la FAVIS e` l’unica associazione che preme tanto per questa legge e che nel proprio sito pubblicizza un libro dal quale si comprende che tipo di persone siamo.
  4. Questo e` il concetto che gli studiosi hanno di chi e` a contatto diretto con la materia e con la sofferenza.
Sono 4 lamentele alquanto arrischiate. Più che colpire gli "studiosi e accademici", Alessandrini lede la propria credibilità.

Lamentazione 1. Sul sito della FAVIS leggiamo che Alessandrini è stato invitato come relatore a:
  • un convegno all'Università di Rimini,
  • al 2° corso di Psichiatria Forense (organizzato da: Soc. Italiana di Psichiatria Forense, Soc. Italiana di Criminologia, Soc. Italiana di Medicina Legale, ecc.),
  • un Master di 2° livello all'Università degli Studi La Sapienza,
  • una conferenza all'Università Lateranense,
  • un Master di 1° livello presso l'Università degli Studi Roma 3,
  • un seminario dell'Università degli Studi dell'Aquila.
Sostenere che "non siamo mai stati contattati da studiosi o accademici" è palesemente falso. A meno che Alessandrini non intendesse dire che la collaborazione si è esaurita dopo la sua esposizione, ma così peggiora la situazione: dimostrerebbe che gli studiosi hanno deciso di ignorarlo dopo averlo ascoltato (3). È chiaro che faceva meglio a starsene zitto.

Lamentazione 2. In effetti la mancanza di qualifiche professionali tra gli auto-nominati esperti di sette è motivo di seria perplessità. Se ne era già parlato a proposito dell'ARIS (ma senza alcun dileggio), dove si è visto che c'è davvero chi attacca "associazioni e persone" perché "poco qualificate, non titolate e non laureate". Anzi, fa molto di più: per queste inidoneità invia esposti alla magistratura, sollecitando l'autorità inquirente a intervenire secondo "le attività di Vs. competenza". Alessandrini sbaglia però a rivolgere il suo risentimento verso gli "studiosi". A contattare la Magistratura non sono le "lobby internazionali che tutelano queste grosse organizzazioni settarie", ma la sua collega Lorita Tinelli presidente del CESAP. Proprio l'associazione consorella della FAVIS nel "Forum degli antisette".

A gettare maggior discredito su Alessandrini, c'è poi il fatto che la segnalazione della Tinelli aveva per oggetto la presidente di un'associazione che - a differenza di Alessandrini - è laureata e docente universitaria. Altro che dileggio, secondo la logica della sua collega Tinelli, Alessandrini andrebbe processato.

Lamentazione 3. Qui Alessandrini mostra il tratto più preoccupante: l'incapacità di permettere agli altri di avere opinioni diverse dalle sue. È un aspetto preoccupante per un presidente di una ONLUS, si chiama intolleranza, ed è una caratteristica che lo accomuna ad altri gruppi anti-sette, lo allontana dalla scienza e gli fa percepire come "attacco di un nemico" una opinione diversa dalla sua. L'aver sostenuto che "la FAVIS e` l’unica associazione che preme tanto per questa legge", esprimendo così disaccordo con le posizioni di Alessandrini, farebbe di Introvigne un denigratore, e non invece il portatore di un legittimo convincimento personale a cui controbattere con le proprie argomentazioni (4).

Quanto al "che tipo di persone siamo", in chiusura dell'ultimo capitolo dedicato alla FAVIS vedremo l'appello di suo figlio, che l'utilità sociale della "battaglia" di Alessandrini l'ha sperimentata sulla sua pelle.

Lamentazione 4. Ancora la contrapposizione tra "noi che facciamo" (stando a "contatto diretto con la materia e con la sofferenza") e i leziosi accademici capaci solo di perdersi in chiacchiere inutili, criticando e snobbando chi la materia "la conosce davvero". Non bastasse tutto quanto abbiamo visto in questo e nei post precedenti, per avere la misura dell'attendibilità di questi "anti-sette" può essere utile ricordare che nell'audizione alla commissione del senato, Alessandrini ha dichiarato che "la FAVIS in 11 anni ha trattato più di 1.200 casi". Un caso ogni 3 giorni, ogni mese dell'anno, ininterrottamente per 11 anni (benché irrealistica, è una casistica comunque meno irragionevole di quella dichiarata dalla sua collega Lorita Tinelli: "un centinaio di richieste di aiuto al giorno").


Note:

1) La Prof.ssa Rebecca Moore ha conoscenze di prima mano in merito alla questione della manipolazione mentale. Mel tragico epilogo del Peoples Temple di Jim Jones in Guyana, del 1979, la Moore perse due sorelle: Carolyn (che fu l'amante del Rev. Jones) e Annie. Carolyn Moore era stata sposata con Laurence Layton, unico condannato per l’eccidio sudamericano (liberato sulla parola nel 2002, dopo 20 anni di detenzione senza avere mai materialmente ucciso nessuno) e fratello di Deborah, autrice di "Veleno Seducente" (Piemme Ed.), in cui la donna narra la propria esperienza all'interno del gruppo di Jones.
Da anni Rebecca Moore (cognata di Deborah Layton, sorella di due vittime ma soprattutto accademica e scienziata sociale) si batte affinché la storia del Peoples Temple e dei suoi fedeli venga letta e raccontata senza scandalismi e rifiuta di definire "setta" quel movimento, su cui ha scritto numerosi articoli accademici.

2) In un appello inviato al Presidente della Repubblica nel 2006, oltre alle associazioni che compongono il "Forum anti-sette", tra i firmatari figurano anche le organizzazioni sotto riportate che hanno in comune una caratteristica che è praticamente un primato: compaiono unicamente in questa lettera.
  1. Famiglie di Frascati contro il plagio - Il referente Emanuele Saracino
  2. Associazione Marsica Antiplagio - Il Presidente Gianmaria Toccotelli
  3. Comitato Calabrese SOS Plagio - La referente Prof.ssa Margherita Falcone
  4. Associazione NoGuru Genova - La referente Mara Salemi
  5. Comitato Siciliano Famigliari degli scomparsi nelle sette - La referente Luciana Floridia
  6. Comitato Famiglie Toscane SOS Plagio - La referente Giuliana Silvestri
  7. Comitato Famiglie Venete Vittime del plagio - Il referente Giuseppe Franceschi
  8. Comitato Pistoia Antiplagio - La referente Cinzia Turco
  9. Comitato Vittime delle Psico-sette - La referente Prof.ssa Gabriella Monaco
  10. Comitato Famiglie di Reggio Emilia contro il plagio - La referente Annalisa Mercati
  11. Comitato Sardo Vittime di psicosette - Il referente Gian Paolo Faggiani
  12. Associazione A.R.I.S. Nazionale Milano - Il Presidente Ennio Malatesta
  13. Comitato Vittime di Scientology - Il referente Maria Pia Gardini
Benché molto presente sui gruppi di discussione e sui media, nemmeno la Gardini ha mai menzionato lo sconosciuto "Comitato Vittime di Scientology" di cui viene indicata come referente.

3) Il parallelo con il dr. Di Bella e il suo "metodo" anticancro salta agli occhi: un forte interesse dei media, a cui si aggiunse una campagna strumentale di Alleanza Nazionale che costrinse l'allora ministro della Sanità a dedicare risorse pubbliche per una inutile sperimentazione che confermò ciò che era già noto, la totale inefficacia terapeutica. Nel frattempo il dr. Di Bella viaggiò in Sudamerica dove illustrò il suo metodo alla commissione Sanità del Senato della Repubblica Argentina, lontano dalle ipotetiche lobby italiane a lui ostili, ma anche lì dopo aver illustrato il suo metodo non venne preso in considerazione. Identico risultato con una commissione inviata in Italia dal ministero della Sanità canadese. Quando a giudicare la sua terapia erano specialisti, la sentenza era invariabilmente negativa.

4) Non si pensi che la mia difesa di Introvigne sia dovuta a una forma di sudditanza acritica, dato che per questo studioso nutro una sincera disistima.